Maturandi e vaccinati: ragazzi più responsabili degli adulti. Sentono la pressione di dover sostenere un esame considerato di serie B, ma che non lo è

Una maturità 2021 solitaria. La metà dei maturandi lo scorso 16 giugno, giorno del via al maxi orale, si è infatti presentata al colloquio dell’esame di Stato da sola, senza nemmeno l’unico accompagnatore concesso dal protocollo di sicurezza. Dovendo proprio scegliere, la maggioranza di quelli che hanno deciso di andare all’esame accompagnati, ha comunque vietato l’ingesso ai genitori. Pressoché soli insomma, ma dando il buon esempio agli adulti. Sembrerebbe infatti che i maturandi abbiano aderito in massa alla campagna vaccinale senza nemmeno un briciolo di paura o di pentimento. E’ quanto ha raccontato Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, a “L’ora di buco. Storie di vita scolastica”, la trasmissione radiofonica di Tuttoscuola su Radio Cusano Campus che ieri, 16 giugno, ha provato a fare un quadro sul secondo esame di Stato in era Covid. 

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Come segnalato anche da Tuttoscuola, per migliaia di ragazzi non c’è stata la notte prima degli esami e non ci sarà il colloquio verso il diploma. Cinque anni anni fa, all’inizio del 2016-17, negli istituti statali si erano iscritti al primo anno in 597mila, con la speranza di vedere coronato il loro percorso di studi con il diploma. Ma lungo quel percorso, per ragioni diverse, molti, troppi, hanno abbandonato, andando spesso ad incrementare, di anno in anno, la schiera crescente dei neet, dei giovani che non lavorano e non studiano. Per 127mila di quei ragazzi – oltre un quinto degli iscritti del primo anno cinque anni prima – non ha suonato in questi giorni l’ultima campanella, non hanno avuto nulla da festeggiare.

I dati ufficiali della maturità 2021 che il Ministero dell’istruzione ha fornito parlano di 540mila candidati di cui 522mila interni e 18mila privatisti.  Di quei 522mila candidati interni va precisato che 470mila sono di istituti statali e i restanti 52mila di istituti paritari. Quei 470mila sono dunque i ‘superstiti’ dei 597mila iscritti nel 2016. I dati ministeriali  non parlano, ovviamente, dei 127mila desaparecidos

E se fino a qualche tempo fa l’incubo degli studenti era soprattutto la prova scritta, oggi le cose cambiano. Perché possiamo dire addio alla maturità del “tutti promossi”. “E’ tornata la bocciatura a spaventare i maturandi”, ci racconta infatti il direttore di Skuola.net. “Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione, il 3,8% dei ragazzi di quinta non svolgerà la maturità. In Sardegna la percentuale raddoppia e tocca il 9% di studenti non ammessi alla maturità 2o21, una strage – ha commentato Grassucci -. I ragazzi non si aspettavano di essere fermati in questo modo. Altra cosa che li spaventa è che il mondo degli adulti è convinto che questo sia un esame di serie B, quindi sentono la pressione di dover fare bene nonostante, a volte, la preparazione sia stata lacunosa a causa della DaD”.

Maturandi e vaccini: “I ragazzi sono più bravi e più responsabili degli adulti. Hanno aderito in massa alla campagna vaccinale nonostante ci si sia un po’ approfittati di loro – ha detto il direttore del portale studentesco -. I vaccini sono stati infatti un’attrattiva più in vista dell’estate e delle vacanze che di un esame in sicurezza, visto che iniziare la somministrazione così a ridosso della maturità non garantisce l’immunizzazione dei ragazzi. Che comunque non si pentono, sono fantastici!”.

Ma come è andato il primo giorno di maturità vero e proprio lo racconta Carlo Mazzone, tra i 10 finalisti del Global Teacher Prize: “Stamattina i ragazzi sono arrivati in ansia, ma noi abbiamo comunque provato a tranquillizzarli come potevamo tentando di metterli sempre il più possibile a loro agio”. Perché si parla sempre tanto di come vivono l’esame di Stato i ragazzi e mai di come lo vivono invece gli insegnanti. “Con grande responsabilità” chiarisce il professor Mazzone.

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