Massima trasparenza per rendere credibile la consultazione

Nella presentazione del Rapporto sulla ‘Buona scuola, si dice: “lo offriamo perché sia oggetto di dibattito e confronto fino a novembre, nel quadro di quella che vogliamo diventi la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto finora”.

Una consultazione di massa? Bene. Ma è urgente dare concretezza puntuale all’aggettivo ‘trasparente’ che dovrebbe accompagnare la consultazione. Chi? Come? Dove?

Dov’è e come funzionerà il grande collettore che raccoglierà le proposte e gli interventi pubblici che saranno inviati on line? Vi sarà un’unica sede di raccolta o funzioneranno in rete uffici, ad esempio, regionali?

Come verranno organizzati, catalogati, smistati, letti e codificati i pareri e le proposte? Chi materialmente procederà all’operazione? Tecnici informatici, operatori amministrativi, dirigenti tecnici (ispettori del Miur)?

Vi sarà alla fine una restituzione complessiva che dia conto degli apporti di studenti, docenti, famiglie e cittadini? Il Governo dovrà assicurare e dimostrare trasparenza massima e credibile.

Non sarà una cosa facile.