Mancano docenti di sostegno/2: va potenziata la specializzazione nei TFA

L’altra faccia della questione irrisolta dei posti di sostegno sono gli insegnanti, a cominciare dai candidati dei concorsi in atto. Per il concorso straordinario della secondaria, che ha concluso proprio le prove scritte per il sostegno quasi due settimane fa, le domande di partecipazione erano state 2.731 per 5.669 posti, con quasi 3mila posti che potrebbero rimanere coperti. Ma, poiché non meno del 40% di quelle domande sono state presentate dagli stessi candidati, i possibili vincitori potranno essere al massimo 1.500, lasciando scoperti e vacanti più di 4mila posti.

È analoga la situazione del concorso ordinario della secondaria, dove, a fronte di 5.764 posti a bando, sono state presentate 8.268 domande (in buona parte con doppia opzione per il I e il II grado). Ragionevolmente si può ritenere che alla fine i vincitori potrebbero essere al massimo circa 4.500, lasciando vacanti e non assegnati 1.200-1.300 posti.

Non è diversa la situazione dei 6.847 posti di sostegno previsti a bando per i concorsi di infanzia e primaria, dove sono state presentate 9.878 domande destinate, a causa della doppia opzione, a ridursi a non più di 5.000-5.500 con quasi 2mila posti che, pertanto, potrebbero rimanere vacanti e non assegnati.

In sintesi, a fronte di 17.680 posti di sostegno messi a bando potrebbero riuscire vincitori non più di 11.500 (sempre ammesso che tutti riescano a superare le prove).

A questo vulnus di risorse professionali quantitativamente non sufficiente per dare stabilità al settore, va aggiunta la mancanza di specializzazione tra gli 83mila supplenti nominati sui posti in deroga.

La quota del piano triennale dei TFA per specializzare nuovi docenti di sostegno prevede per quest’anno (i bandi delle università sono attesi tra qualche settimana) una disponibilità soltanto di 6.191 posti.

Considerato il quadro critico del settore e il notevole fabbisogno di nuovi docenti di sostegno, è opportuno e augurabile che il ministro Bianchi provveda a integrare in modo considerevole il numero dei posti.  

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