Ma le scuole non sono sciupone

Perché è improprio parlare, come ha fatto qualche giornale, di scuole sciupone? Perché l’andamento abnorme dei costi per telegrammi è dovuto soprattutto a tre elementi derivanti dalla normativa attualmente in vigore sulle supplenze:
– l’invio di telegrammi a tutti gli interessati è un obbligo che hanno le scuole nei confronti dei possibili destinatari di proposta di supplenza;
– i supplenti hanno la possibilità di rifiutare la proposta di supplenza senza subire penale di alcun tipo (come avveniva anni fa con l’accodamento in fondo alla graduatoria se si rifiutava senza giustificato motivo la proposta di supplenza);
– l’alto numero di supplenti iscritti nelle graduatorie di istituto (i supplenti possono iscriversi fino a 30 graduatorie di istituti diversi) moltiplica le richieste delle scuole.
Ricordiamo che la procedura della comunicazione della proposta di supplenza mediante telegramma esiste da molti anni, ma che, prima dell’introduzione delle nuove regole per le supplenze scattate dal 2003 in applicazione del regolamento per le supplenze varato nel giugno del 2000, non aveva prodotto effetti di questa portata.
Per semplificare le procedure (e possibilmente ridurre anche in costi postali) è in corso presso il Miur in questi giorni un serrato confronto con i sindacati di categoria.