
Dal nostro lettore Giuseppe Richiedei abbiamo ricevuto un intervento che si inserisce nel dibattito sul significato che va attribuito all’espressione ‘scuola pubblica’.
Lo pubblichiamo, invitando tutti gli altri lettori a intervenire, o a proporre nuovi temi di discussione, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.
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Si vede che anche il temine “pubblico” ha interpretazioni diverse a seconda della regione italiana dove ci si trova e dei politici che parlano. Incontro con il candidato al governo della Lombardia on. Roberto Maroni, Milano, sabato 9 febbraio 2013. Lo ripete più volte: “La scelta di fondo è mettere la famiglia al centro, soprattutto nel delicato campo dell’educazione. La formazione dei figli è un diritto costituzionale dei genitori e spetta alla famiglia la scelta educativa. Garantire tale diritto costituzionale è compito delle istituzioni pubbliche, anche se costa. Per parte mia mi propongo, qualora venga eletto governatore della Regione Lombardia, di continuare e migliorare l’esperienza già in atto nel campo dell’istruzione nella nostra Regione.”
L’on. Roberto Maroni dichiara propri questi principi di fondo. Anzi fa un passo avanti e ipotizza di inserire anche la scuola paritaria in un welfare riorganizzato secondo un federalismo fiscale solidale, sulla base di costi standard. Maroni ha, infine risposto positivamente alla richiesta che la Lombardia si faccia promotrice presso il livello statale per diffondere la nuova cultura sulla parità reale; e alla proposta di un tavolo di confronto permanente tra Regione e associazioni delle scuole paritarie: “È il mio metodo di lavoro”, ha affermato. “Chi è responsabile deve decidere, ma prima deve ascoltare. Se ascolta e viene a conoscenza dei problemi agirà meglio.”
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