
M5S frena sul referendum: troppa fretta
“Alla luce dell’incontro avuto ieri con una parte significativa di comitati, associazioni e sindacati del mondo della scuola confermiamo la nostra visione: il fronte contro il Ddl Istruzione è forte e compatto. La campagna di opposizione a questo provvedimento, che deve partire dal basso, avrà inizio a partire da settembre attraverso azioni di contrasto e con la costituzione di un ampio fronte referendario. Si tratta di una battaglia che vogliamo vincere e, dunque, non intendiamo compiere passi falsi “. Così ideputati e senatori del M5S in commissione Cultura.
Poi il comunicato si fa più esplicito: “Le iniziative referendarie di questi giorni sul Ddl Istruzione sono ad alto rischio fallimento e i quesiti attualmente depositati potrebbero rivelarsi una fuga in avanti controproducente o, addirittura, un boomerang per la battaglia sull’abrogazione della riforma di Renzi sulla scuola. La possibilità che il quesito che abolisce totalmente la legge 107 venga giudicato inammissibile o inefficace è molto alta e i tempi necessari alla raccolta di firme sono troppo ristretti”.
Per votare nel 2016 sarebbe infatti necessario raccogliere 500mila firme certificate entro il 30 settembre 2015 (altre fonti indicano il 25 settembre, ndr): “una corsa contro il tempo che, con l’estate di mezzo, rischia di naufragare. Una campagna che miri alraggiungimento del quorum deve esser quanto più possibile coordinata e trasversale, al fine di coinvolgere tutte le componenti del mondo della scuola “.
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