L’intelligenza artificiale al servizio dei docenti: personalizzare la didattica per gli alunni con DSA
Di Ornella Pepe
In una classe eterogenea, ogni insegnante sa quanto sia complesso progettare percorsi didattici che tengano conto delle differenze tra gli alunni. Ognuno ha tempi, modalità e stili di apprendimento diversi. Quando poi ci si trova di fronte a studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), la sfida si fa ancora più delicata e urgente. Non si tratta solo di “semplificare”, ma di ripensare la didattica in un’ottica davvero inclusiva.
Per me questa tematica non è solo professionale, ma personale. Sono dislessica e docente, e questa doppia prospettiva mi ha permesso di maturare una forte attenzione verso attività inclusive, capaci di valorizzare tutti gli stili cognitivi. Ho vissuto in prima persona le difficoltà che può creare un ambiente scolastico standardizzato e, proprio per questo, sono sempre alla ricerca di strumenti che rendano l’apprendimento più accessibile e motivante.
Negli ultimi anni, la tecnologia è stata una compagna preziosa. Strumenti come mappe concettuali digitali, sintesi vocale e presentazioni multimediali hanno cambiato il modo di presentare e rielaborare i contenuti. Ma è con l’intelligenza artificiale (IA) che ho fatto un vero salto di qualità. Grazie all’IA, personalizzare la didattica è diventato più rapido, efficace e anche più creativo.
Se usata con consapevolezza, l’IA può diventare un alleato straordinario per i docenti. Aiuta a individuare i bisogni degli alunni, suggerisce strategie mirate, semplifica testi, crea esercizi calibrati su obiettivi specifici. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di adattare un testo narrativo per uno studente dislessico, o di creare una spiegazione visiva di un concetto astratto per un alunno con disprassia.
Un altro aspetto importante è la possibilità di differenziare i materiali senza moltiplicare il carico di lavoro. Quante volte abbiamo rinunciato a progettare percorsi personalizzati per mancanza di tempo? L’IA fornisce un supporto concreto, liberando risorse da dedicare alla relazione educativa e alla cura del clima di classe.
Ovviamente, l’IA non sostituisce il docente. È uno strumento al servizio della nostra professionalità, non una scorciatoia. Sta a noi decidere cosa usare, come e quando. Serve una formazione adeguata, uno sguardo critico e responsabile. Ma chiudersi a queste opportunità significherebbe perdere una risorsa importante per rendere la scuola più inclusiva ed equa.
Personalmente, uso l’IA ogni giorno per progettare attività, creare mappe, differenziare test, simulare situazioni di problem solving adatte a studenti con bisogni educativi specifici. Ciò che prima richiedeva ore ora si realizza in pochi minuti, lasciandomi più tempo per ciò che conta davvero: costruire relazioni, osservare, accompagnare.
Credo fermamente che l’IA possa diventare un acceleratore di innovazione didattica. Ma perché questo accada, è fondamentale che i docenti vengano messi nelle condizioni di conoscere, sperimentare e scegliere. Solo così potremo trasformare il potenziale dell’IA in un’opportunità concreta di inclusione e qualità per tutti gli studenti.
I DSA e la didattica personalizzata
La Legge 170/2010 prevede che gli alunni con DSA abbiano diritto a strumenti compensativi e misure dispensative. Tuttavia, la vera inclusione si realizza quando il docente riesce a proporre attività calibrate sui bisogni specifici di ogni studente. L’IA può facilitare questo processo, alleggerendo il carico operativo e suggerendo soluzioni mirate.
IA, Alcune soluzioni utili ai docenti
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Gemini
Genera materiali personalizzati, semplifica testi, crea mappe e attività differenziate. Utile per progettare lezioni inclusive e valutazioni su misura. -
NotebookLM
Organizza materiali didattici, risponde a domande sui documenti caricati e genera riassunti, schede e verifiche. Aiuta a rendere i contenuti più accessibili. -
AI di Canva Crea presentazioni, mappe e schede visive partendo da semplici richieste. Semplifica testi e trasforma immagini in strumenti didattici inclusivi.
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