Le linee guida sull’Intelligenza Artificiale a scuola
Come nel caso degli smartphone (“vietati” tramite una Nota ministeriale che invita a modificare i Regolamenti d’Istituto e i Patti di Corresponsabilità) anche in questo caso si è deciso di rapportarsi alle scuole con Linee guida, cioè con uno strumento che può essere solo propositivo, ma non imperativo. L’intento ministeriale sembra dunque molto chiaro: il Ministero dell’Istruzione e del Merito indica la via corretta da seguire, lasciando alle scuole l’onere dell’applicazione con annessi tutti i problemi della gestione. Diciamo che entrambi i documenti (Nota e Linee guide) sono una sorta di ammonimento preventivo: “Te l’avevo detto”, come sono soliti fare i genitori che hanno a che fare con figli un po’scapestrati.
L’analisi che farò delle Linee Guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle istituzioni scolastiche isolerà alcuni elementi, lasciando un po’ nell’ombra i problemi di privacy cristallizzati nelle Linee guida con le modalità teorico-minacciose del GDPR. Ritengo, invece, sia deleterio oggi regolamentare ulteriormente rispetto alle Linee guida e ai documenti dell’EU e dell’UNESCO. La regolamentazione scolastica è una pratica obsoleta, lente e legata al passato, non più in grado di supportare le scuole a fronte di cambiamenti repentini e imprevedibili della realtà e del digitale. La sensazione è che l’idea ministeriale sia quella di spingere le scuole a respingere l’IA (così come accaduto per gli smartphone), mettendo paletti anche superflui. Credo però sia impossibile per le scuole respingere l’urto di questa novità che accelera le strutture di apprendimento verso un rapporto inedito uomo macchina.
E quindi può essere utile ragionare attorno ad alcuni passaggi del documento. Le Linee guida ministeriali lasciano comunque una zona grigia e non potrebbe che essere così: perché attraverso Linee guida il Ministero non può imporre alcunché alle scuole, vista la loro autonomia di rango costituzionale e gli indirizzi che fornisce, anche di tipo apparentemente impositivo, sono solamente interessanti consigli. Non è detto che questo piaccia alle scuole e tantomeno ai dirigenti scolastici, troppo spesso più a loro agio davanti ad ordini tassativi calati dall’alto piuttosto che a indirizzi che presuppongono decisioni mediate dalle varie spinte sociali, sindacali, corporative, innovativa e retrograde. Ed è questo il caso dell’Intelligenza Artificiale, un grande oceano che non fa vedere la terra ferma, con molta nebbia intorno.
La scelta che faranno i dirigenti scolastici sull’IA può avere due soli sbocchi:
– bloccare tutto (o tentare di farlo) attendendo ordini superiori (che non arriveranno);
– coprire con proprie decisioni ciò che non può essere vietato da nessuno, verificando comunque che la decisione non crei inutili divisioni nella scuola. Ancora una volta i dirigenti scolastici dovranno scegliere se fare solo quello che è chiaramente autorizzato, incuranti del fatto che esiste un’autonomia scolastica, o agire facendo anche ciò che non è e non può essere vietato, guidando il cambiamento. È una scelta che nessuno può fare per loro. L’Intelligenza Artificiale per la scuola è una sfida ineludibile, ma solo il dirigente scolastico può dare l’indirizzo da seguire: sconsiglio di farlo con documenti di cinquanta pagine che nessuno leggerà, sconsiglio di farlo facendo finta che la questione non esista, sconsiglio di farlo partendo dalle proibizioni. Quello che consiglio di fare lo potete leggere in questo contributo.
Questo è solo un estratto dell’articolo presente all’interno del numero 656 di Tuttoscuola.
Per leggere l’articolo sfoglia la rivista cliccando qui.
Non sei ancora abbonato? Clicca qui e scopri come abbonarti (a partire da 2,50 euro al mese)
Chi è l’autore
Stefano Stefanel
Autore di Tuttoscuola e già Dirigente Scolastico.
Di più all’interno del numero di Tuttoscuola di novembre
Dalla sicurezza degli edifici alla formazione dei docenti, fino al nodo sempre aperto delle disuguaglianze educative. Nell’ultimo numero di Tuttoscuola troverete tanti approfondimenti e interviste con i protagonisti del sistema d’istruzione, fino ad arrivare alle politiche scolastiche, all’impatto dell’intelligenza artificiale, ai viaggi di istruzione e alle pratiche didattiche più innovative. Non mancano rubriche, approfondimenti psicopedagogici e contributi che aiutano a leggere la scuola di oggi con uno sguardo critico, informato e costruttivo. Da non perdere!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via