Liliana Segre conclude le testimonianze pubbliche: oggi, 9 ottobre, ultima udienza rivolta alle scuole. Segui la DIRETTA streaming

Oggi, venerdì 9 ottobre presso Rondine Cittadella della Pace, in provincia di Arezzo, per favorire tra i giovani la conoscenza e la consapevolezza del tragico evento della Shoah e promuovere l’educazione ai diritti umani, la Senatrice a vita Liliana Segre concluderà con un’udienza rivolta alle scuole le proprie testimonianze pubbliche, affidando il testimone della sua esperienza e del suo patrimonio di dolore, speranza e pace a tutte le studentesse e gli studenti italiani. Durante l’iniziativa, la Senatrice consegnerà la memoria dell’amica Janine – giovane ragazza francese sua compagna di prigionia uccisa ad Auschwitz nella camera a gas – inaugurando a Rondine l’Arena di Janine, luogo di conservazione attiva della memoria e spazio d’incontro per i giovani di tutto il mondo.

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Gli studenti e le studentesse, inoltre, possono partecipare attivamente all’incontro con la Senatrice Segre inviando pensieri e riflessioni sulla sua preziosa testimonianza completando l’affermazione: “Grazie Liliana perché….”. I messaggi verranno proiettati durante l’incontro e dovranno essere inviati entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 8 ottobre p.v. alla mail comitatosegre@rondine.org con oggetto: GRAZIE LILIANA/NOME DELLA SCUOLA/CLASSE/CITTÀ.

Durante l’incontro avverrà la consegna, da parte della Ministra Lucia Azzolina alla Senatrice Segre, della copia anastatica della prima edizione della Costituzione Italiana, inviata in dono dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e contenente il suo messaggio, in virtù dell’impegno del Ministero dell’Istruzione di farsi promotore del messaggio della Senatrice Segre attraverso la scuola.

Per trasformare il patrimonio di Liliana Segre e di tutti i testimoni della Shoah in azioni concrete, che abbiano come protagonisti le giovani generazione, il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con l’Associazione “Rondine Cittadella della Pace”, promuove il concorso nazionale dal titolo “Voltati, Janine vive!”, rivolto alle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, invitando gli studenti a compiere un gesto, un’azione concreta per superare l’indifferenza e a raccontarla attraverso varie tipologie e forme di espressione creativa e artistica.

Uno dei passaggi più sconvolgenti del racconto di Liliana Segre riguarda la vicenda della giovane Janine, giudicata inabile al lavoro perché ferita ad una mano da una delle macchine utilizzate nella fabbrica di munizioni per tagliare l’acciaio. Le forti parole di Liliana Segre aiutano a comprendere meglio quel momento: “Lei in qualche modo nascondeva con uno straccio la sua mano mutilata e si presentava nuda e menomata, al tribunale di vita e di morte. Io ero appena passata, ce l’avevo fatta ancora una volta, e sentii che gli assassini fermavano Janine e che la scrivana, prigioniera come noi, prendeva nota del suo numero. Quel gesto significava: ‘Vai a morire perché non puoi più lavorare’. Io fui insensibile: da mesi lavoravo accanto a lei alla macchina, ma non mi voltai. Avrei potuto rivolgerle una parola qualunque affinché non si sentisse sola nel momento della condanna a morte per la colpa di essere nata ebrea. Non l’ho chiamata per nome nell’attimo estremo della sua vita. Non mi sono voltata, non accettavo più i distacchi”. Liliana capisce a cosa andrà incontro Janine, ma non riesce a voltarsi per guardarla, deve farsi dura per non soccombere. “Sono vecchia e sono passati più di sessant’anni da quel giorno, ma lo racconto sempre e quando parlo ai ragazzi nelle scuole chiedo loro di pensare a Janine per un attimo, di farla vivere per un istante nel ricordo, come se Janine fosse l’immagine di tutti quelli che sono spariti, cenere nel vento di Auschwitz”. Di fronte alla sorte della sua compagna, sente la necessità di testimoniare la vita di Janine e di tramandare, in lei, la memoria dei milioni di ebrei “morti per la sola colpa di essere nati”. Per Liliana non voltarsi a guardare la sua compagna mentre andava alle camere a gas è stata una necessità dettata dalla sopravvivenza in un ambiente terribile che non permetteva nessun tipo di cedimento, pena la morte. Fermarsi, voltarsi a dire “Ciao, Janine”, anche senza arrivare ad alcun gesto eroico di cui pochi sono capaci” (è possibile ascoltare la sua testimonianza, integrale o limitatamente a questo episodio, nel sito www.rondine.org).

Il concorso
I partecipanti, ispirati dalla testimonianza di Liliana Segre e, in particolare, dall’episodio di Janine, sono invitati a produrre e inviare un elaborato di natura letteraria o artistica. Sul retro di ogni opera l’autore (o gli autori, nel caso del piccolo gruppo o della classe) dovranno inserire la descrizione concettuale dell’elaborato e la loro firma a mano. Il testo oltre che essere scritto deve essere inviato anche su formato word, per permettere una corretta lettura e interpretazione della scrittura. Gli elaborati, accompagnati dalla scheda tecnica posta in allegato, esplicativa del lavoro e contenente sia i dati anagrafici dei partecipanti che i dati della scuola di appartenenza, dovranno pervenire al Ministero dell’Istruzione – Segreteria Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali e dovranno riportare sul plico la dicitura: Concorso “Voltati, Janine vive” – Viale Trastevere 76 A –00153 Roma, entro e non oltre il 9 aprile 2021. Le opere saranno esposte nell’apposito spazio espositivo e vi rimarranno per un intero anno.

Clicca qui per scaricare bando e scheda per partecipare al concorso

Il concorso rientra nell’ambito delle attività che il Ministero dell’Istruzione è impegnato a promuovere per lo sviluppo di progetti e di iniziative didattiche finalizzate all’approfondimento e alla riflessione sulla Shoah.