Libri scolastici di storia ‘filorussi’? Polemiche

Un servizio dell’Adnkronos sui libri di testo di storia in uso, in particolare, nelle scuole medie, intitolato “Studio shock: nei libri di scuola i ragazzi italiani studiano la storia come vuole Putin”, ha suscitato l’immediata protesta delle comunità ucraine che vivono in Italia, e quelle dello stesso ambasciatore ucraino a Roma, che ne hanno denunciato il carattere più o meno apertamente filorusso.

Nel mirino, in particolare, un libro pubblicato da Zanichelli dove si legge, per esempio, che “Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia”, come se dietro tale evento non ci fossero state quelle precise ragioni di espansionismo imperialista poi rese manifeste dall’invasione del territorio ucraino (l’“operazione speciale” di cui parla Putin) iniziata il 24 febbraio 2022.

La Zanichelli ha subito precisato che il libro in questione è stato pubblicato nel 2021 – quindi prima dell’invasione russa – e che esso è già stato sottoposto a revisioni che compariranno però soltanto nella prossima edizione aggiornata del volume.

Il fatto è che anche in altri libri di testo di storia (ben 12 secondo l’Adnkronos) compaiono fra l’altro mappe in cui i confini della Russia si estendono all’Ucraina e ai Paesi baltici, mentre i russofoni dall’Ucraina (dalla Crimea al Donbass e oltre) vengono direttamente presentati come “russi”, come denuncia Massimiliano Di Pasquale, direttore dell’Osservatorio Ucraina presso l’istituto Gino Germani, esperto di guerra ibrida e disinformazione. A suo giudizio si evidenzia una chiara continuità tra le tecniche di destabilizzazione politica e psicologica utilizzate dal Kgb e dal partito comunista sovietico per favorire il collasso dell’occidente capitalistico e l’espansione del sistema comunista e “l’ideologia imperialista di Putin che mischia stalinismo e fascismo con la componente identitaria della Chiesa ortodossa russa. Le tecniche sono le stesse: operazioni palesi e occulte di propaganda; reclutamento di agenti di influenza, inseriti in politica, media, università, aziende.

Secondo quanto risulta al Corriere della Sera (21 marzo) “Il ministero dell’Istruzione verificherà se i contenuti dei manuali di storia e geografia presentino effettive criticità”, come ad esempio “un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione sovietica comunista”. In Italia, peraltro, a differenza che nei regimi dittatoriali, il ministero non può intervenire correggendo direttamente i libri di testo o imponendo alle case editrici di farlo. La responsabilità dei contenuti dei libri è sempre dell’autore e dell’editore, e spetta sempre agli insegnanti di scegliere quale libro adottare.

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