Libri di testo. Il Consiglio di Stato respinge l’appello del Miur

Con Ordinanza n. 4328 dell’8 agosto, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Ministero dell’istruzione che aveva chiesto di sospendere la sentenza del Tar Lazio sui libri di testo.

La sentenza, originata da un ricorso di docenti lombardi sostenuti dalla Cgil-scuola territoriale, aveva ritenuta non legittima la disposizione ministeriale per l’adozione dei libri di testo nella parte in cui non prevedeva la deroga al vincolo quinquennale o sessennale dei testi adottati, qualora un nuovo docente assegnato alla classe avesse ritenuto opportuna una scelta diversa.

Il nuovo docente assegnato alla classe, insomma, avrebbe avuto diritto a modificare il testo già adottato.

Alla sentenza ha interposto appello il Miur, che il Consiglio di Stato non ha, però, accolto.

In attesa di conoscere le ragioni del mancato accoglimento dell’appello (che di fatto equivale a ritenere applicabile la sentenza del Tar), si possono fare alcune osservazioni che dovranno essere chiarite in sede di applicazione della sentenza.

Se il diritto di derogare dalla scelta del testo adottato troverà diffusione, c’è da chiedersi quale tutela possono avere le famiglie per contenere le spese dei testi.

C’è da chiedersi anche se prevale il diritto individuale del docente nuovo assegnato oppure vale quello del collegio dei docenti.

Infine, circa i tempi di applicazione della sentenza, c’è da chiedersi se essa è applicabile già da quest’anno scolastico oppure, trattandosi di deroga al vincolo quinquennale, potrà trovare applicazione soltanto a cominciare dall’anno prossimo, secondo anno di vincolo.