Libri di testo. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Miur

Il Consiglio di Stato non ha ritenuto che sussistano i requisiti di urgenza, come chiedeva con ricorso il Miur, per sospendere la sentenza n. 7528/2009 del Tar Lazio che aveva dichiarato illegittima la circolare ministeriale del 10.02.2009 sull’adozione dei libri di testo nella parte in cui non includeva, tra le specifiche e motivate esigenze per derogare dal blocco quinquennale dei testi adottati, l’assegnazione alla classe di un nuovo insegnante.

La richiesta di sospensiva da parte del Miur era stata presentata in via incidentale insieme al ricorso per l’annullamento della sentenza, ritenendo che vi fosse già con l’inizio delle prossime attività didattiche il rischio che un qualsiasi docente nuovo arrivato nella classe potesse cambiare il testo adottato pochi mesi prima da altro docente.

Con ordinanza del 26 agosto 2009 il Consiglio di Stato ha ritenuto che “non sussistono i presupposti per la sospensione della sentenza impugnata”. Implicitamente il Consiglio di Stato, nel respingere l’appello, ha riconosciuto che la sentenza non può trovare immediata applicazione.

Tra i motivi che hanno indotto il Consiglio di Stato a respingere l’appello del Miur vi è anche il fatto, come recita l’ordinanza, che “la disciplina sul blocco quinquennale dei libri di testo espressamente contempla l’eccezione alla regola introdotta in presenza di ‘specifiche e motivate esigenze’ che, come già chiarito da questo Consiglio di Stato con ordinanza n. 2540/09, non ricorrono in presenza del solo mutamento di componenti del corpo docente”.

Intanto la Cgil-scuola lombarda, che aveva sostenuto il ricorso di un gruppo di docenti, plaude alla “sconfitta” del ministro Gelmini conseguente alla decisione del Consiglio di Stato.