Libri di testo digitali, si va avanti (piano)

Scuola digitale si va avanti, ma piano. Con il governo che frena sull’adozione massiccia dei libri in formato digitale o misto fra i banchi. L’esecutivo Berlusconi, con la legge 133 del 2008, aveva avviato il piano per il passaggio progressivo al formato misto o digitale dei libri di scuola. Lo ‘switch-off’, il passaggio definitivo, sarebbe dovuto scattare già quest’anno scolastico. Ma il cambiamento arranca. E slitta. Nella prima versione del decreto sviluppo varata a ottobre dal governo Monti si parlava del prossimo anno scolastico per le superiori e di quello successivo per il primo ciclo (primarie e medie).

Un emendamento del governo presentato in commissione Industria al Senato propone step più morbidi: dal prossimo anno scolastico i libri digitali o misti saranno adottati nelle scuole selezionate per partecipare al “piano SCuola digitale – Classi 2.0”. E saranno coinvolte solo le classi prime di medie e superiori. Nel 2014/2015 saranno coinvolte tutte le classi prime di medie e superiori e solo dopo si procederà con le classi successive, andando così a regime in tre anni per le medie e cinque per le superiori. Ci sarà un apposito decreto del ministro Profumo che dovrà poi indicare “criteri e modalità di attuazione, nella fase transitoria e a regime, dell’adozione dei libri nelle versioni digitale o mista”. Decade anche il riferimento alla riduzione dei costi attesa dall’adozione dei nuovi testi. Riduzione di cui, secondo la legge del governo Berlusconi, si doveva tenere conto per elaborare i tetti di spesa massimi per l’acquisto dei testi di ciascun anno di corso. Forse il risparmio non è più così certo.