Liberi di scegliere: firmato protocollo per permettere a minori provenienti da contesti di criminalità organizzata di vivere nella legalità

Fornire una rete di supporto ai minori e agli adulti che – autori di reati o vittime degli stessi, o comunque coinvolti nei circuiti della criminalità organizzata – dimostrino di rifiutare le logiche criminali e desiderino affrancarsi dalle stesse, per intraprendere un percorso di vita conforme ai principi costituzionali. Con questo scopo lo scorso 5 novembre è stato sottoscritto il protocollo d’intesa dal titolo “Liberi di scegliere. Assicurare una concreta alternativa di vita ai soggetti minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa e ai familiari che si dissociano dalle logiche criminali”.

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La decisione di sottoscrivere uno specifico protocollo d’intesa su questo tema è stata assunta dalle parti firmatarie dopo aver constatato i risultati raggiunti dagli Uffici Giudiziari del Distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria, che hanno programmato un innovativo circuito comunicativo e prassi giudiziarie condivise, al fine di consentire al Tribunale per i Minorenni ed alla Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale, di individuare una strategia educativo-culturale volta alla rimozione di un modus vivendi criminale, nel quale l’indottrinamento malavitoso dei minorenni è consuetudine radicata e necessaria per garantire continuità generazionale e il mantenimento del potere sul territorio.

Tali iniziative sono espressamente citate nell’accordo, il cui scopo è quello di individuare le migliori modalità per conseguire obiettivi analoghi in altri territori interessati da modalità di realizzazione dell’azione criminale assimilabili a quelli caratteristici della provincia di Reggio Calabria.

Il compito che il Ministero dell’istruzione si assume con la sottoscrizione dell’accordo è di coadiuvare i soggetti firmatari nella creazione di una rete operativa in grado di accompagnare i minori nel percorso di reinserimento e integrazione nella società. 

Si tratta di un lavoro che il Ministero dell’istruzione, attraverso l’impegno del Capo Dipartimento Giovanna Boda, ha portato avanti per costruire e diffondere presso tutte le istituzioni scolastiche italiane un modello di sostegno per i giovani raccogliendo il consenso di tutti gli attori istituzionali firmatari del protocollo.  Il protocollo è dunque un importante strumento che va ad accrescere i principi di cittadinanza attiva e legalità propri del percorso di educazione civica. Presto partiranno nelle scuole degli approfondimenti  sul tema anche per contenere il grande successo che spesso le giovani generazioni, influenzate spesso da fiction e film sul tema, riconoscono a personaggi malavitosi. 

La Direzione generale ha diffuso una circolare alle scuola firmata dal Capo Dipartimento, Giovanna Boda, a sottolineare  che la prima iniziativa utile per conseguire l’obiettivo descritto sia quella di informare le scuole della sottoscrizione del protocollo e di programmare l’organizzazione di seminari di approfondimento a beneficio dei dirigenti scolastici e dei docenti, per consentire ai soggetti firmatari dell’intesa di illustrare quali siano le reti istituzionali e di volontariato già presenti nei rispettivi territori delle quali i minori si possono avvalere.