Così si chiama il progetto messo a punto per conto del MPI da una commissione presieduta dal linguista Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca. “Scopo precipuo del progetto“, si legge in una nota del ministero, “è la riaffermazione della centralità della figura di Dante come una delle massime espressioni vive e operanti nella civiltà europea e occidentale“.
La valorizzazione della figura e dell’opera di Dante Alighieri è stata, come si ricorderà, una delle misure preannunciate dal ministro Fioroni, nel pieno delle polemiche sul bullismo e sulla decadenza della scuola italiana, finalizzate al recupero di una sua più forte identità culturale.
Le indicazioni operative date da Fioroni sono numerose: dall’istituzione dei Comitati danteschi regionali a una fitta serie di iniziative di sensibilizzazione delle scuole, organizzazione di seminari e incontri, formazione dei docenti, raccolta e diffusione di buone pratiche, promozione di convegni nazionali, mostre, spettacoli e altro, compreso un concorso nazionale “Dante nella scuola“.
L’iniziativa è lodevole, anche se impegnativa, qualora ci si rivolgesse a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il rischio è che le risorse finanziarie previste si disperdano in tante micro e macroiniziative.