Legge di Bilancio 2020: stabilizzazione di 1090 posti di sostegno
Il comma 266 della legge di bilancio 2020 ha una formulazione un po’ criptica che non si presta ad una interpretazione immediata, ma le schede tecniche del Parlamento aiutano a capire di cosa si tratta.
“Il fondo di cui all’articolo 1, comma 366, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è rifinanziato in misura pari a 12,06 milioni di euro nell’anno 2020, a 54,28 milioni di euro nell’anno 2021 e a 49,75 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022. L’incremento della dotazione dell’organico dell’autonomia effettuato a valere sulle risorse di cui al primo periodo riguarda i posti di sostegno, con corrispondente riduzione del contingente previsto in organico di fatto di cui all’articolo 1, comma 69, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Nella distribuzione territoriale dei posti si tiene conto della necessità di ottemperare ai provvedimenti giudiziali di condanna definitivi notificati al 31 agosto 2019”.
Le risorse stanziate per il prossimo triennio servono a finanziare 1.090 posti di sostegno attualmente in deroga che vengono, conseguentemente, stabilizzati in organico di diritto.
Nell’anno scolastico 2019-20 i posti stabilizzati in organico di diritto sono 100.079, mentre quelli in deroga sono 73.170.
Questi ultimi sono, per legge, assegnati a docenti con contratto a tempo determinato con nomina fino al 30 giugno. Per stabilizzare i posti in deroga, occorre prevedere la copertura finanziaria degli stipendi dei mesi di luglio e agosto, rateo di 13.ma compreso.
Il finanziamento disposto dal comma 266 della legge di bilancio consente appunto la copertura dei costi estivi di 1090 posti di sostegno.
Dall’anno prossimo, quindi, i posti di sostegno in organico di diritto dovrebbero diventare complessivamente 101.169 (100.079+1.090) e quelli in deroga 72.080 (73.170-1.090).
Ma non sarà del tutto proprio così, perché i posti in deroga, che ogni anno lievitano di circa 10 mila unità, nel frattempo saranno saliti ad oltre 80 mila unità.
Quei 1.090 posti stabilizzati sono, pertanto, ancora poca cosa per trasformare le decine di migliaia di posti in deroga.
Occorre ben altro intervento finanziario per stabilizzare il settore del sostegno che conferma tutta la sua criticità, a svantaggio, purtroppo, di migliaia di alunni con disabilità.
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