Le voci scomparse della Buona Scuola

Quando nel settembre scorso sulla scena dell’istruzione fece la sua comparsa il testo della Buona Scuola, ci fu la sorpresa di un nuovo linguaggio con cui si prospettavano proposte alternative, ipotesi innovative dirompenti e cambiamenti epocali.

Il gergo burocratico-amministrativo aveva lasciato posto ad un linguaggio diverso, giovanile e anglofono: era quella la voce del cambiamento.

E con il nuovo lessico irrompevano concetti nuovi, moderni e alternativi alla tradizione del sistema.

Poi la consultazione ha riportato sulla terra molte di quelle idee, spegnendo un certo velleitarismo che le aveva caratterizzate. Le fasi successive hanno riportato nel solco della normalità buona parte delle nuove proposte e del gergo innovatore.

Che fine hanno fatto quelle voci più significative del cambiamento indotto dalla riforma?

Tuttoscuola ha trovato quelle voci scomparse e le ha accostate, per memoria, al lessico della Buona Scuola della legge 107/15 che tra breve la rivista pubblicherà in uno speciale dossier sulla riforma.

Tra le voci scomparse potrete ritrovare, ad esempio, il crowdfunding, il design di servizi, il docente mentore e il docente catalizzatore, l’hackathon, l’Opening Up Education, il portfolio del docente, lo school bonus e school guarantee. Ed altri ancora, passati tutti nel firmamento del sistema come meteore.

Non troverete la parola ‘albi territoriali’ (che qualche commentatore dell’ultima ora continua a citare) sostituiti da ‘ambiti territoriali’.