Le Regioni: la Moratti ritiri decreto su secondaria

Il decreto che riforma le secondarie superiori è un ostacolo alla ripresa di un dialogo “costruttivo” fra Regioni e governo e il ministro Moratti farà bene a ritirarlo. E’ la richiesta formalizzata dagli assessori regionali all’Istruzione e alla formazione professionale in un documento che sarà consegnato al titolare del ministero di Viale Trastevere. “Le regioni – si legge nel documento – ritengono che la riapertura di un dialogo costruttivo sia comunque condizionata dal ritiro dello schema di decreto per riprendere l’auspicato confronto finalizzato alla sua integrale rivisitazione”. A parere degli assessori regionali “la ripresa di un confronto corretto è l’unica possibilità per il raggiungimento di una intesa forte su una materia di così grande rilievo sociale”. Le Regioni hanno confermato i loro rilievi su un decreto che considerano “gravemente lesivo” delle loro prerogative costituzionali nonché delle specifiche delle Regioni a Statuto speciale. Per questa ragione gli assessori ritengono che un processo “di forte condivisione istituzionale è garanzia della costruzione di un sistema educativo di istruzione e formazione che sia mantenuto nella sua unitarietà, e non separato in due parti, una statale e una regionale, a garanzia di reale pari dignità di tutti i percorsi formativi. Il quadro unitario – affermano infine – è indispensabile per garantire certezze al mondo della scuola, agli studenti e alle loro famiglie sul diritto allo studio e alla fruizione di una offerta formativa certa e di qualità, nonche’ la spendibilità a livello nazionale ed europeo di titoli di studio e di diplomi di formazione”. Gli assessori criticano il provvedimento del ministro perché “non tiene conto del trasferimento di competenze previsto dal titolo V riformato della Costituzione che riconosce alle regioni la potestà di esercitare le competenze legislative e regolamentari in materia di istruzione e formazione dell’intero sistema educativo”.