Le proposte scolastiche dei ‘saggi’ riscuotono apprezzamento

La conferma a larghissima maggioranza del presidente Giorgio Napolitano rilancia anche l’attualità e la spendibilità politica delle proposte avanzate dai ‘facilitatori’, da lui nominati, nei diversi settori, e anche in quello dell’istruzione.

Le proposte sono state apprezzate nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, che ne ha sottolineato la “grandissima attenzione alla scuola, all’università e alla ricerca”, ma anche dalla responsabile scuola del Partito Democratico Francesca Puglisi, che ha definito “ottimo” il lavoro dei saggi sull’istruzione ed ha auspicato che esso costituisca “la vera traccia di lavoro del prossimo Governo” e “il programma in cui tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento si possano riconoscere. Una dichiarazione fatta prima della rielezione di Napolitano e che sembra singolarmente allineata su quella linea di unità e coesione nazionale che il confermato presidente della Repubblica ha immediatamente ribadito.

Per Elena Centemero, responsabile scuola del Pdl, “i punti (indicati dai saggi, ndr) che riguardano la scuola, come il contrasto all’abbandono scolastico e l’alternanza scuola-lavoro, nel segno dei criteri di inclusione sociale e occupabilità già tracciati dall’Europa, sono talmente giusti e di buon senso da rendere inspiegabile il rifiuto del Pd ad un lavoro comune anche in questa direzione”.

Ora, con la conferma di Napolitano, sembra che esistano le premesse per un dialogo più costruttivo tra le principali forze politiche, escluso il movimento 5 stelle (che però conviene sulla digitalizzazione).

Alcune proposte dei saggi vanno peraltro in direzione di quelle che anche un’indagine condotta da Skuola.net su un campione di studenti indica come le loro principali priorità: la digitalizzazione della scuola (37%) con una didattica che contempli l’utilizzo delle nuove tecnologie con uso congiunto di tablet, e-book e internet (il 90% pensa che le lezioni sarebbero meno noiose); l’alternanza scuola lavoro in tutti gli indirizzi (38%) – alternanza che però i saggi riferiscono ai corsi universitari di primo livello; l’edilizia scolastica (19%).