Le proposte del congresso della Uil Scuola

Si è svolto la scorsa settimana a Perugia l’undicesimo congresso della Uil Scuola, un sindacato in crescita, passato in quattro anni da 55.000 a 63.000 iscritti, per due terzi donne.
Il segretario generale, Massimo Di Menna, ha colto l’occasione per fare il punto sulla situazione politica e sulla piattaforma programmatica del sindacato. Eccone una sintesi.
A breve termine occorre “ripristinare nella scuola d’infanzia l’iscrizione dei bambini di tre anni” – ora anticipata a due e mezzo – in quanto le figure di supporto previste dalla legge 53/03 non hanno trovato attuazione ed i problemi si sono scaricati sugli insegnanti con un caos totale“.
In secondo luogo “va eliminata nella scuola primaria la rigidità delle 18 ore d’insegnamento nella stessa classe” che di fatto ha impedito l’applicazione del team d’insegnamento.
Altre richieste sono la stabilizzazione degli organici “nel tempo normale, pieno e prolungato” e l’eliminazione del ‘portfolio’.
Tra le altre priorità, “meno urgenti ma da affrontare comunque entro l’anno“, la Uil scuola ha indicato il graduale assorbimento del precariato, e la riforma del secondo ciclo. A questo proposito la Uil Scuola invita il governo a non attuare il decreto legislativo 226/2005 e a promuovere “una nuova legge con obbligo scolastico a 16 anni, mantenendo gli indirizzi liceali, rafforzando quelli tecnici e mantenendo nelle competenze dello Stato gli istituti professionali“.
Interessante, e abbastanza controcorrente l’appello rivolto dal segretario Di Menna alle famiglie a collaborare con gli insegnanti affinché la scuola “torni ad essere sede di studio rigoroso e non un club di vacanza o un centro di assistenza sociale“. “Questo è quello che le famiglie devono chiedere“.
A Massimo Di Menna, che con votazione quasi unanime è stato confermato segretario della Uil-scuola, vanno gli auguri della redazione di Tuttoscuola.