Le nuove potenzialità dell’anagrafe degli alunni

Nei giorni scorsi Tuttoscuola, nel commentare la notizia di fonte ministeriale che dava conto dell’ampliamento delle funzioni dell’anagrafe degli alunni disposta dalla legge sulle semplificazioni, ne auspicava l’estensione anche alla scuola dell’infanzia, statale e paritaria.

Fino ad oggi l’anagrafe nazionale, prevista dal decreto legislativo 76/2005 sul diritto-dovere e istituita recentemente dopo una serie di impacci burocratici, serve soprattutto a registrare dati sugli alunni in obbligo di istruzione (dalla scuola primaria in poi), ma non comprende i bambini scolarizzati nel settore dell’infanzia.

L’art. 48 della legge 35/2012 ha disposto ora che l’anagrafe nazionale, oltre a quei compiti già previsti dalle precedenti norme, possa anche essere “utilizzata per l’assolvimento di compiti istituzionali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché come supporto del sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico”.

Se l’anagrafe verrà estesa anche ai bambini della scuola dell’infanzia, i compiti istituzionali del Miur potrebbero essere assolti efficacemente per quanto riguarda, ad esempio, l’esatta determinazione degli organici nelle scuole statali dell’infanzia (con accertamento degli effettivi anticipatari) oppure l’assegnazione alle scuole paritarie dei finanziamenti statali dove il numero certo dei bambini iscritti è elemento base per la distribuzione dei contributi.

Anche il fenomeno degli anticipi (quasi 90mila iscritti quest’anno) potrebbe essere monitorato per un controllo di qualità auspicato in particolare dal mondo sindacale.