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Le femmine brave quanto i maschi in matematica

È di oggi la notizia della pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Science” di uno studio statunitense su un esteso campione statistico che smentisce il luogo comune diffuso che le femmine siano meno brave dei maschi in matematica.

Alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin a Madison e della California a Berkeley hanno analizzato i risultati di test cui sono stati sottoposti circa 7 milioni di studenti in base al No Child Left Behind Act, una legge federale degli Stati Uniti che misura il rendimento scolastico degli studenti per migliorarlo.

L’analisi delle prestazioni medie in matematica dei bambini e degli adolescenti maschi non mostra differenze significative rispetto alle prestazioni delle bambine e delle adolescenti femmine. Janet Hyde, docente di psicologia e coordinatrice dello studio, ha chiarito che “semplicemente, non esistono differenze di genere nelle prestazioni matematiche. Genitori e insegnati dovrebbero rivedere le loro convinzioni sull’argomento“.

Sebbene negli Stati Uniti le ragazze abbiano accesso ai corsi avanzati di matematica con la stessa probabilità dei colleghi maschi e rappresentino il 48 per cento dei laureati in materie scientifiche, lo stereotipo è ancora duro a morire, sostengono gli autori. Questo pregiudizio è talmente diffuso che molti professori universitari lo utilizzano per spiegare la penuria di matematici, fisici e ingegneri di sesso femminile ai più alti livelli.

Altri studi mostrano come sono diversi i fattori che determinano il successo in matematica, come la capacità degli insegnanti e le condizioni sociali. A tal proposito, si è visto che, dove c’è meno differenza tra i sessi, non vi sono disparità tra la bravura matematica di ragazzi e ragazze. Anzi, in Islanda e in Svezia, le donne battono largamente gli uomini, mentre accade l’opposto in Italia e in Turchia, dove l’indice di parità è molto basso.

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