Le disuguaglianze sociali si confermano a scuola

La Gran Bretagna riflette sulle proposte politiche in campo scolastico e va al voto

Benché tutti e tre i rappresentanti dei maggiori partiti che oggi chiamano l’elettorato a scegliere il prossimo governo in Gran Bretagna si dicano impegnati a risolvere le disuguaglianze sociali, la scuola continua ad affrontare la quotidiana battaglia per offrire agli studenti le stesse opportunità educative.

Il problema è vecchio e non è un’esclusiva britannica; nei manifesti elettorali che i tre maggiori partiti inglesi hanno sottoposto all’attenzione dell’elettorato, viene dato ampio spazio alle criticità del sistema scolastico e alle possibili soluzioni.

Il Guardian di oggi riporta la riflessione della direttrice della società reale per l’incremento delle arti, dell’artigianato e del commercio, prof.ssa Francis, secondo la quale nessuna delle tre proposte è in grado di risolvere la questione.

Non può quella dei laburisti, che invocano un generico impegno per la riduzione della forbice, né possono quelle dei conservatori o dei liberal democratici che prevedono l’investimento di un surplus economico a favore degli studenti più svantaggiati.

Il cuore del problema risiede a monte, nello status delle famiglie operaie che già in partenza crea la prima disuguaglianza sociale, non più recuperata e che pesa sull’intero percorso scolastico degli studenti.

Secondo la prof.ssa Francis, aumentare la competitività fra le scuole, seguendo il modello scandinavo, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio che aumenta, anziché diminuire le differenze fra gli studenti.

Una possibile soluzione potrebbe risiedere in un più accentuato coinvolgimento dei diversi settori sociali nel campo educativo, ideando nuove strategie per aumentare la partecipazione dei genitori, che spesso hanno alle spalle esperienze scolastiche negative.

Il curriculum va ripensato perché possa essere più familiare per i ragazzi in condizioni di svantaggio e possa riflettere le posizioni e le aspettative di tutti gli attori sociali, famiglie comprese.

La sfida non è solo economica, ma è costituita soprattutto da quanto il nuovo governo saprà accogliere e valorizzare le proposte e le richieste delle famiglie.