Lavoratori fragili: la questione preoccupa docenti e DS. Il MI: ‘Evitare allarmismi’

A partire da questo mese di agosto, per essere considerati lavoratori “fragili” non c’è più alcun riferimento all’età, ma è necessaria la “presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative o di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche che, in caso di comorbilità con l’infezione da SARS-CoV-2, possono influenzare negativamente la severità e l’esito della patologia”. Ottenere la dispensa a tornare al lavoro sarà quindi molto difficile, ma tanti docenti e Ata non si arrendono e in questi giorni stanno provando a dimostrare che tornare a scuola sarebbe per loro estremamente pericoloso per la loro salute. Questo senza contare che la definizione di lavoratori “fragli” è anche una delle questioni specifiche che influenzano la serenità e l’umore dei dirigenti scolastici relativamente ad alcune responsabilità improprie che le disposizioni connesse all’emergenza sanitaria hanno prefigurato a loro carico, come riporta dettagliatamente un documento che l’Andis, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici, ha inviato alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Ma proprio da Ministero arriva intanto l’invito a non cadere in “allarmismi” sul tema.

“Con riferimento al tema dei lavoratori fragili e alla loro gestione nel sistema scolastico – scrive il MI in un comunicato stampa -, il Ministero dell’Istruzione fa sapere che sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il Ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro. Nel frattempo, il Ministero invita ad evitare allarmismi. Dalle verifiche continue di queste ore con i territori non risultano infatti situazioni di criticità”.

“Ora che il problema del personale ‘fragile’ della scuola dal punto di vista sanitario è emerso in tutta la sua complessità e gravità, il Ministero corre ai ripari, ma potrebbe essere ormai troppo tardi”. Così Gloria Saccani Jotti, deputata di Forza Italia della Commissione Cultura. “Che almeno 300mila docenti siano ultra cinquantenni e che una vastissima platea di docenti e amministrativi siano affetti da malattie croniche era un dato noto al Ministero che non ha colpevolmente in questi mesi provveduto a preparare questo personale né sul piano psicologico, né su quello sanitario. Anziché attardarsi nelle pastoie burocratiche dei concorsi e delle graduatorie, la Ministra Azzolina avrebbe dovuto sostenere con presidi territoriali sanitari i lavoratori fragili della scuola e creare barriere di protezione fino alla possibilità, almeno per i docenti, di insegnare facendo ricorso alla DAD. Allo stesso modo vanno preparati i genitori degli alunni con patologie che rendono più facile il contagio del Covid e tutti gli altri docenti o amministrativi o studenti che non siano in grado di sopportare lo stress da probabilità del contagio. La Ministra Azzolina ha ignorato questi fondamentali aspetti collaterali e non credo che riuscirà, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni a riportare serenità nella comunità scolastica, stante le Indicazioni operative in caso di contagio da Covid diffuse dallo stesso Ministero”.

“A questo punto si complica enormemente l’avvio dell’anno scolastico fino a comprometterne l’inizio fissato per il 14 settembre”, aggiunge Valentina Aprea, deputata e responsabile del Dipartimento Istruzione di Forza Italia, che aggiunge: “La scuola infatti può ripartire senza banchi e perfino senza spazi adeguati, ma senza docenti o si riducono gli orari di lezione o si alza bandiera bianca. La misura è colma, la Ministra Azzolina ha creato le premesse per una tempesta perfetta che coinvolgerà per prima lei ed il Governo tutto che dovrà rispondere alle scuole e alle famiglie sempre più inquiete ed increduli di fronte a tanto pressapochismo istituzionale”.