Tuttoscuola: Non solo statale

L’attrazione fatale dei diplomifici

Il boom di privatisti agli esami di Stato negli istituti non statali si spiega con poche cifre: sono passati da 774 candidati complessivi nel 2000-01 a 8.896 dell’anno scorso (più che decuplicati). Nello stesso tempo i privatisti negli istituti statali sono diminuiti (emigrazione verso gli istituti paritari?) passando dai 16.169 del 2000-01 ai 13.603 del 2002-03.
I dati, ufficiosi ma attendibili, sono ricavati per stima dagli studi dell’Invalsi che segue da anni la valutazione e che in proposito ha esaminato e “lavorato” per l’esame di Stato di tutti gli istituti statali e paritari l’88,4% dei 470 mila candidati del 2000-01 e il 67,7% dei 481 mila del 2002-2003.
Mentre negli istituti statali – che accolgono quasi il 90% di tutti i candidati alla “maturità” – i candidati (interni ed esterni) del 2002-03 sono rimasti pressoché in quantità uguale a quelli di due anni prima (868 unità in più), negli istituti paritari i candidati sono aumentati di circa 10 mila unità (quasi tutti esterni). Vuol dire che sono aumentate anche le bocciature? Nient’affatto.
Infatti è aumentata sensibilmente anche la percentuale di promossi tra i privatisti nelle scuole non statali, passata dal 76 al 93 cento. Erano stati solamente 589 i maturi del 2000-01; sono stati oltre 8.300 quelli di due anni dopo: un aumento di oltre 7.700 unità accompagnato anche da un aumento sensibile dei candidati interni giudicati maturi (3.470 in più).
Nello stesso periodo i privatisti negli istituti statali che si sono diplomati sono stati pari all’80,6%, cioè in percentuale quasi identica a quella di due anni prima (80,1%).
Dai dati esaminati non è possibile localizzare il fenomeno dell’attrazione verso i diplomifici; una maggior trasparenza eviterebbe di associare nel fenomeno istituti disinvolti con i tanti istituti, certamente la grande maggioranza, seri e qualificati che operano nel sistema paritario.

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