L’accoglienza ai minori fuori famiglia

Giornata Internazionale della Famiglia: “Progetto Famiglia” promuove sette giorni di riflessione sull’accoglienza dei minori

In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, fissata dall’ONU per il prossimo 15 maggio, l’Associazione “Progetto Famiglia” promuove una settimana di iniziative e dibattiti allo scopo di rilanciare il tema dell’accoglienza dei minori “fuori famiglia”.

Significativo lo slogan che caratterizza l’evento: “Famiglie insieme, promotrici di accoglienza”, che rimanda immediatamente alle molte difficoltà legate a questo tema.

L’idea di “Progetto Famiglia” di dare vita alla “Settimana”, ricordano i promotori, “nasce dall’esigenza di far emergere contraddizioni e lacune ancora esistenti nel settore: a 10 anni dalla legge 149/2001, in Italia sono ancora migliaia i minori che non crescono in famiglia e centinaia di migliaia quelli che vivono in condizioni educative precarie con il paradosso economico del sistema di accoglienza”.

Infatti, proseguono i promotori, citando dati ufficiali, “sono 15.500 i minori che non crescono in famiglia, e la permanenza di un minore in una struttura residenziale costa alla pubblica amministrazione tra i 30 e i 40mila euro l’anno. Almeno il 50% di questi minori avrebbe bisogno di essere accolto presso una famiglia affidataria, con un rimborso spese medio di 4/5mila euro annui (praticamente dalle sei alle dieci volte in meno). Con i soldi risparmiati si potrebbero attivare interventi e servizi specialistici di supporto agli affidatari, ai minori e alle loro famiglie, favorendo il rientro a casa”.

La manifestazione, che è patrocinata dal Dipartimento per la Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero delle Politiche Sociali, dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari e dalla FISC – Federazione Italiana Settimanali Cattolici, coinvolgerà venticinque comuni di otto regioni italiane: Campania, Lazio, Basilicata, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Toscana e terminerà a Nomadelfia, dove una delegazione di famiglie affidatarie di diversi luoghi d’Italia incontrerà gli “eredi” di don Zeno Saltini per sottolineare con la loro presenza e le loro scelte come “Non c’è accoglienza familiare se non c’è condivisione tra le famiglie”.