La via inglese alla valutazione dei dirigenti scolastici

Il DfES (Department for Education and Skills), che è l’equivalente inglese del nostro MIUR, ha affidato al National College for School Leadership (NCSL), un centro di ricerca specializzato nello studio della conduzione delle scuole, il compito di ridefinire gli standard professionali dei dirigenti scolastici (headteachers), modificando radicalmente quelli adottati nel 1997, giudicati troppo complicati e poco motivanti.
Per assolvere questo compito, il NCSL (www.ncsl.org.uk/) ha messo a punto e sta facendo circolare un documento di 24 pagine, presentato come una bozza per la consultazione, alla quale sono chiamati tutti gli interessati, non solo gli headteachers: il documento cita nell’ordine allievi, genitori, personale di staff (vicepresidi, docenti esperti), amministratori, enti locali, comunità.
Solo dopo questa ampia consultazione sarà redatta la versione definitiva degli standard, che comunque, in coerenza con la tradizione inglese in questo campo, non avranno valore prescrittivo, ma solo regolativo: serviranno da punto di riferimento per gli headteachers in servizio, e per quelli che aspirano all’incarico (a termine). Ma saranno utilizzati soprattutto da chi avrà il compito di assumere, e però anche di licenziare, i capi degli istituti, anzi “degli insegnanti”, come indica la loro qualifica: le LEA (autorità educative locali) e i governors delle scuole.
La bozza degli standard contiene147 items, distribuiti in 6 aree (progettazione, governo dei processi formativi, sviluppo personale e collaborativo, organizzazione, responsabilità professionale, interazione con la comunità locale). Per ciascuna delle 6 aree gli item sono suddivisi in tre categorie: conoscenze, qualità personali, azioni.