La Toscana incrementa di 10 punti il tasso di precarietà tra i professori di scuola media

Nella scuola secondaria statale di I grado il numero di professori precari nel 2009-10 risulta aumentato di oltre tremila unità rispetto a dieci anni prima, passando infatti da 29.243 a 32.677 unità con un incremento di oltre 3 punti in percentuale (dal 14,9% al 18,1%) del tasso di precarietà rispetto al totale dei docenti del settore in servizio.

L’aumento del tasso di precarietà è stato favorito non solo dall’aumento in valori assoluti dei docenti con contratto a tempo determinato, ma anche dal contestuale decremento del numero di docenti titolari.

Dieci anni fa la percentuale più alta di docenti precari nel settore della scuola secondaria di I grado era stata registrata nelle regioni del Nord Ovest con una media del 19%; nel 2009-10 sono state le regioni del Nord Est, nel loro complesso, a far registrare la percentuale di precarietà più alta, toccando il 24,3%, un valore superiore di quasi un punto del tasso percentuale del Nord Ovest.

Ancora una volta, come in altri settori, è stata l’Emilia Romagna a trascinare verso l’alto il tasso di precarietà di questi territori, raggiungendo il 26% (era al 18% dieci anni prima), un tasso che corrisponde mediamente ad oltre un professore precario ogni quattro in cattedra.

Veneto, Lombardia e Toscana, aumentando sensibilmente il tasso di precarietà già registrato nelle scuole secondarie di I grado nel 2000-01, hanno superato tutte il 23% di indice di precarietà.

In particolare la Toscana ha fatto registrare il più alto incremento nel tasso di precarietà passando dal 13% del 2000-01 al 23% del 2009-10.

Campania e Puglia, se pur di poco, sono scese al di sotto del 10% nella percentuale di professori precari in servizio lo scorso anno.