La Shoah insegnata nella scuola dell’infanzia. In Israele

Dal prossimo anno, in occasione del ‘Giorno del ricordo’ i bambini di Israele sentiranno raccontare a scuola, con un linguaggio appropriato alla loro età, ciò che in parte magari hanno orecchiato già in famiglia dalle parole dei nonni o in tv. Si tratta di un progetto difficile e coraggioso contenuto nel nuovo programma scolastico ‘Per la Memoria’ – frutto del lavoro di un comitato tra il ministero dell’Istruzione e lo Yad Vashem, il Sacrario di Gerusalemme, composto da esperti nel campo dell’educazione dell’Olocausto, psicologi e consulenti dell’apprendimento.

Il programma, secondo gli esperti israeliani, eviterà però accuratamente tutto ciò che può risultare “minaccioso” e indurre paura nei piccoli.

Non saranno, quindi, previste immagini di campi di concentramento o rappresentazioni che possono colpire la fantasia dei piccoli, portandoli ad identificarsi nelle vittime o a sentirsi in pericolo immediato.

Vi sarà soltanto il racconto, con parole “giuste e semplici” – dicono i promotori -, di ciò che è successo in un altro luogo e in un altro tempo, lontano da Israele. Si tratta di una scelta educativa certamente non facile: nelle reazioni su internet sono molti ad approvare ma anche altrettanti ad esprimere critiche e sbalordimento.

Il momento individuato dal ministero dell’educazione per l’attuazione del progetto è il prima e il dopo il suono delle sirene che, a fine aprile, come ogni anno, si propaga in tutto il paese mentre il popolo di Israele, ovunque si trovi, qualunque cosa stia facendo, si ferma e in silenzio per alcuni minuti ricorda i 6 milioni di ebrei sterminati in Europa dai nazisti.

In preparazione delle sirene – ha spiegato il ministero dell’educazione, citato dal sito Ynet – ai bambini sarà insegnato che questo è un giorno nel quale vogliamo ricordare gente di tempi difficili, vissuti molti anni fa”. E il linguaggio dovrà essere quello di “un approccio tagliato in modo appropriato per presentare il Giorno della Shoah, in maniera collegata ai rispettivi livelli di sviluppo dei bambini, alla conoscenza che portano da casa, alle loro personalità e alla loro sensibilità”.