‘La scuola pubblica non si difende con le occupazioni’. Lettera di 18 presidi

18 dirigenti scolastici di scuole toscane, in buona parte fiorentine, facenti capo al Gruppo di Firenze, hanno sottoscritto una lettera aperta agli studenti per invitarli ad abbandonare le occupazioni come strumento di lotta per l’affermazione delle loro ragioni pur in sé “a volte condivisibili, dato che nella scuola i problemi e i motivi di disagio sono da tempo numerosi e gravi”.

Gli studenti “devono però essere consapevoli che se la politica è cosa seria e importante, devono risultare serie e credibili le forme della loro protesta”, come non sono state le occupazioni verificatesi negli ultimi anni, trasformatesi “in un periodo più o meno lungo di vacanza”.

L’alternativa suggerita dai presidi è costituita da “attività politico-culturali organizzate dagli studenti durante il pomeriggio, oltre che nelle assemblee e negli attivi di classe in orario scolastico”, oltre che dai “tanti modi per far conoscere le proprie rivendicazioni, da internet ai volantini, dai comunicati stampa alle petizioni”.

La ‘difesa della scuola pubblica’, si legge nella lettera, è stata la principale parola d’ordine delle proteste studentesche, ma proprio per questo gli studenti dovrebbero “riflettere sul fatto che la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse, e che ogni giorno di interruzione delle lezioni è un grave spreco di risorse, oltre che una lesione del diritto allo studio di tantissimi studenti”.

Perciò come “dirigenti scolastici abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, cioè le leggi dello Stato e i Regolamenti di Istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi e di preservare l’integrità e la funzionalità delle strutture scolastiche”.

Il testo integrale della lettera è consultabile nel sito http://gruppodifirenze.blogspot.com/