La scuola nel pensiero del nuovo ministro

L’on. Mariastella Gelmini non ha fatto ancora esternazioni nella sua veste di neo ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, ma parla già per lei la proposta di legge che da parlamentare ha presentato alla Camera qualche mese prima della fine della legislatura.

Nell’ambito della piena applicazione del principio dell’autonomia scolastica e della valorizzazione del merito, la Gelmini individua nella sua proposta almeno tre categorie di soggetti destinatari di interventi normativi innovativi: i dirigenti scolastici, i docenti, gli studenti.

Per i capi d’istituto propone(va) il rafforzamento dei loro poteri organizzativi e disciplinari, compresa la competenza di reclutamento diretto del personale, mediante chiamata nominativa su liste di idonei.

Per gli insegnanti, oltre alla eliminazione degli automatismi nella progressione di carriera e alla chiamata nominativa con periodo biennale di prova prima dell’assunzione in ruolo, la proposta prevede(va) la progressiva liberalizzazione della professione docente e la previsione di stipulare con le singole istituzioni scolastiche contratti individuali integrativi di tipo privatistico.

Per gli studenti e loro famiglie la Gelmini ipotizza(va) il riconoscimento di voucher formativi da spendere nelle scuole pubbliche e private e, per quanto riguarda la carriera scolastica dei ragazzi, la cancellazione dei debiti formativi, l’aumento della selettività anche mediante la reintroduzione dell’esame di riparazione.

Le risorse finanziarie dovrebbero prevedere meccanismi di riparto tra le istituzioni scolastiche in base ad una classifica annuale regionale definita da un soggetto esterno e fondata su parametri trasparenti e verificabili.