La scuola è finita, ma già si guarda a settembre: i nodi da sciogliere prima del ritorno a scuola

L’ultima campanella non è ancora suonata ovunque che già si pensa al prossimo anno scolastico. I riflettori sono puntati nel dettaglio su due nodi da sciogliere. Il primo riguarda le cattedre vuote con il relativo piano di assunzioni e stabilizzazioni per occuparne il più possibile descritto dal decreto Sostegni bis. Il rischio è, come segnala anche IlSole24Ore, che si ripeta il boom di supplenze dell’anno appena concluso. Il secondo nodo è invece quello relativo all’ormai storico problema delle classi pollaio, la cui soluzione è diventata sempre più urgente a causa delle misure anti contagio. 

Il ritorno a scuola in presenza di settembre prossimo è dato ormai quasi per scontato, ma anche stavolta sarà legato all’andamento della pandemia. In questi giorni è partita la campagna vaccinale per gli studenti con l’obiettivo di arrivare all’inizio delle lezioni con la somministrazione di almeno una dose ai giovani con oltre 12 anni per arrivare a una copertura del 70-80% che consente l’immunità di gregge. “Ai genitori consiglio di vaccinare presto i loro figli, prima del ritorno a scuola perché i vaccini sono sicuri e gli consentiranno di riprendere la loro vita che è stata stravolta nell’ultimo anno”, ha detto a IlSole24Ore Annamaria Staiano, presidente delle Società Italiana di pediatria e docente alla Federico II di Napoli.

Sembra certo, che le vaccinazioni degli alunni non avverranno a scuola, ma presso i presidi sanitari, pediatri e hub di vaccinazione presenti nei territori. La Didattica a Distanza non diventerà però un lontano ricordo: le innovazioni didattiche sperimentate in questi mesi di pandemia potranno essere utilizzate dalle scuole “in via complementare” con le lezioni in presenza.

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