La scomparsa di Nino Gallotta, capo storico dello SNALS

Un interlocutore di indubbia statura, un incontrastato leader per decenni del sindacalismo autonomo“. L’omaggio più caloroso a Nino Gallotta, fondatore e leader storico dello SNALS fino al 2001, lo ha reso l’ex ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer.
La sua scomparsa – ha detto Berlinguer – ci costringe oltre che al doveroso omaggio per la persona anche ad un bilancio sul sindacalismo scolastico….Si tratta di una biografia che merita il massimo rispetto. Vorrei ricordare l’acume con il quale egli ha intuito il valore di una grande stagione riformatrice, ahimè antitempo chiusa. Pur nelle differenze culturali e politiche, nel mio ruolo di ministro ho avuto in Gallotta un interlocutore di indubbia statura“.
Il destino, almeno quello ministeriale, di Berlinguer, e quello di Gallotta, hanno avuto uno sviluppo e un esito fortemente intrecciati: va ricordato che dal 1996 al 2000 Gallotta portò progressivamente lo SNALS dalle posizioni tradizionalmente corporative, indifferenti al quadro politico, a una collocazione più dinamica e impegnata sul versante delle riforme, e soprattutto sulla valorizzazione della professionalità docente. Decisivo, in particolare, fu il suo sostegno a Berlinguer in occasione del cosiddetto “concorsone”, finalizzato a riconoscere e a premiare il “merito” di una parte del personale (un quinto), al di là del tabù egualitarista.
Da quella battaglia, combattuta con coraggio, Berlinguer e Gallotta uscirono entrambi sconfitti, e dovettero rinunciare ai rispettivi incarichi. Qualcuno parlò allora, per Gallotta, di “abbraccio mortale” con Berlinguer. Il quale ricorda ora, con accenti commossi, quello che fu il suo partner forse più determinato e certamente più inatteso.