La riforma sotto il fuoco di fila dei ricorsi

Dopo l’ordinanza di sospensiva con la quale nei giorni scorsi il Tar del Lazio ha temporaneamente bloccato le circolari sugli organici (se ne parlerà in camera di consiglio il 19 luglio) sulla base dei ricorsi presentati da due associazioni di docenti e genitori, il prossimo 5 luglio, i giudici amministrativi dovranno esaminare un analogo ricorso, presentato questa volta dalla Flc Cgil.

Per il sindacato l’ordinanza del Tar dei giorni scorsi rappresenta un buon precedente per il buon esito dei loro ricorsi.

La Flc ha impugnato tutte le disposizioni relative agli organici del personale docente e Ata – si legge in un comunicato sindacale –  e le disposizioni attuative il riordino della scuola secondaria di secondo grado, ritenendo tali atti illegittimi.

L’illegittimità di cui parlano sindacato e associazioni consisterebbe nel fatto che alcuni atti impugnati sono stati emanati dal ministero prima dell’entrata in vigore dei Regolamenti di attuazione a cui avrebbero dovuto fare riferimento.

Anche il Coordinamento dei genitori democratici è sul piede di guerra. Questa volta il ricorso che intendono presentare al Tar riguarda il taglio di ore nelle classi non a riforma negli istituti tecnici e professionali, previsto dai Regolamenti di attuazione della riforma già entrati in vigore.

Secondo quanto sostenuto dal Coordinamento i ragazzi che hanno già cominciato un percorso con il vecchio ordinamento hanno diritto di conservare l’offerta formativa accettata e condivisa all’atto dell’iscrizione al primo anno.

Il ricorso da presentare al Tar riguarda non tanto i Regolamenti, quanto le ordinanze di attuazione.

L’impugnativa degli atti amministrativi davanti al Tar sembra costituire una specie di cavallo di Troia per attaccare leggi e regolamenti sui quali il Tribunale amministrativo non ha diretta competenza di intervento.