Tuttoscuola: Non solo statale

La parità scolastica nel rapporto del ministro

Come si presenta oggi il sistema paritario nella relazione sullo stato di attuazione della legge n.62/2000 presentata in Parlamento dal ministro dell’istruzione?
Dal rapporto – previsto dall’art. 1 c.7 della legge sulla parità – risulta che nell’anno scolastico 2002/2003 le scuole riconosciute paritarie sono 9.031 nella scuola dell’infanzia, 1.287 nella scuola primaria, 641 nella scuola media e 1.307 nella scuola secondaria superiore. 12.266 in tutto.
Altro dato significativo è costituito dal raffronto tra gli alunni: quelli iscritti nella scuola statale sono l’88,1%, quelli frequentanti la scuola paritaria sono il 10,6%, mentre l’1,3% frequentano la scuola non paritaria. La “quota di mercato”, in termini di iscritti, della scuola paritaria è del 35% nella materna, del 5,8% nella primaria, del 3,4% nella scuola media e del 5,2% nella secondaria superiore.
Il rapporto, ricco di dati sulla dimensione del sistema paritario, non contiene valutazioni sulla qualità del servizio da esso fornito, che pure concorre a realizzare l’offerta formativa nel territorio.
Il comma 7 dell’art. 1 della legge n.62/2000 prevede che allo scadere del terzo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della legge sia presentato, oltre alla relazione di cui sopra, anche un provvedimento da parte del ministro dell’istruzione per “ricondurre tutte le scuole non statali nelle due tipologie delle scuole paritarie e delle scuole non paritarie”.
Si tratta di un passaggio necessario se si vuole avere la certezza di coniugare lo sviluppo della scuola paritaria con un sostegno forte alla scuola statale. I due sistemi non si escludono anche se il rapporto è delicato e pone nuove sfide.
Il ministro, acquisito l’orientamento delle commissioni parlamentari, è chiamato a predisporre un “proprio decreto” a riguardo. Ma un ordine del giorno approvato dal Parlamento al momento dell’approvazione della legge richiedeva che fosse formulata una proposta legislativa, e non un atto regolamentare, in modo da riproporre al dibattito parlamentare quest’importante passaggio. Sarà ora interessante osservare come si regolerà l’attuale governo.

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