La nuova valutazione apre le porte alle bocciature nella primaria?

È forse presto per dirlo, ma da alcuni segnali che emergono dalle scuole con l’approssimarsi della conclusione dell’anno scolastico sembra di capire che potrebbe esserci un’impennata di bocciature nelle classi di scuola primaria.
Perché? La nuova valutazione ha liberalizzato le precedenti procedure per l’eventuale non ammissione alla classe successiva (dove non ammissione è un eufemismo per non dire bocciatura). Secondo il precedente ordinamento i docenti di classe che ritenevano di non ammettere l’alunno alla classe successiva dovevano conformarsi alla decisione collegiale del consiglio di interclasse.
Per trent’anni le eventuali, rare bocciature nella scuola elementare passavano dunque dal placet di tutti i docenti della scuola. Inutile dire che le bocciature sono sempre state un evento infrequente, anche se qualche malizioso ne attribuiva le cause al fatto che molti docenti di classi inferiori erano interessati a non ereditare gli alunni bocciati.
Qualunque sia stata la ragione che ha ridotto ai minimi termini le bocciature, sembra invece che ora vi possa essere un cambiamento radicale, perché non è più previsto il parere conforme del consiglio di interclasse (circolare ministeriale n. 85/2004 ispirata dal decreto legislativo 59/2004), ma basta la decisione dei docenti di classe che compongono l’équipe psicopedagogica a cui compete in via esclusiva la valutazione degli apprendimenti e dei comportamenti degli alunni. Sarà insomma “più facile” bocciare i piccoli alunni poco studiosi.