La Lombardia presenta il primo manifesto per la salute scritto dai giovani

Il primo “Manifesto della Salute” scritto dai giovani per dare voce alla loro visione sui temi della salute e della scienza, con uno sguardo rivolto al futuro: il documento, consegnato negli scorsi giorni all’Istituto Superiore di Sanità, è stato presentato pubblicamente  nel Consiglio della Regione Lombardia a conclusione della seconda edizione di Fattore J, progetto ideato da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia per promuovere la fiducia nella scienza tra 11mila studenti 
degli istituti superiori di 16 regioni italiane:

LA SCIENZA È IL NOSTRO FUTURO

Noi, ragazzi di oggi e adulti di domani, crediamo che 

  1. La salute è un diritto di tutti. Crediamo in un’informazione scientifica accessibile e alla portata di tutti. La scuola può insegnarci a prenderci cura della nostra salute e di chi ci sta vicino. La scelta giusta è investire nella sanità pubblica.
  1. Le scienza è progresso. La scienza ha modificato in meglio la nostra vita, dall’esperienza quotidiana al sistema sanitario. Il metodo scientifico, che verifica sempre i risultati ottenuti con la sperimentazione, offre la prospettiva di un futuro migliore.
  1. La medicina è cura. La medicina si prende cura della patologia, senza dimenticare il paziente. Empatia, inclusione e rispetto sono indispensabili per un’attenzione completa alla persona. Tutti, anche noi, possiamo dare il nostro piccolo contributo per condividere e trasmettere fiducia.
  1. La medicina è prossimità. La medicina è anche prossimità; vicina ai territori, deve essere capace di rispondere rapidamente ed efficacemente ai bisogni dei cittadini.
  1. La salute è integrale. Salute e benessere non riguardano solo la sfera fisica, ma anche quella psicologica e mentale. L’approccio alla salute deve essere individuale, collettivo, integrale.
  1. Prevenzione è tutela. La tutela della salute passa dalla prevenzione. Potenziare il livello di attenzione su questi temi è necessario, affinché sempre più persone adottino uno stile di vita sano e responsabile per contribuire al miglioramento della sanità pubblica.
  1. La malattia non è un tabù. La malattia è una esperienza personale, ma non un tabù. Parlarne aiuta a superare stereotipi e preconcetti in una visione veramente umana.
  1. Comunità è forza. Fare rete, condividere esperienze e saperi rende più forti. È importante che il singolo diventi parte integrante di una comunità. Così nessuno rimane solo o escluso.
  2. Fiducia è conoscenza. Per avere fiducia è necessario conoscere, discernere il vero dal falso, sviluppare senso critico. È importante quindi coinvolgere anche la scuola.
  3. La scienza è il nostro futuro. Se la scienza è il nostro futuro, è non solo importante, ma fondamentale investire sulle persone, sullo sviluppo, sulla ricerca, sull’innovazione.  
Le parole chiave sono inclusione, innovazione e prevenzione tra le aspettative e i desideri dei ragazzi per la Sanità di domani, che vedono nella scuola un attore fondamentale per promuovere la cultura scientifica e l’importanza della cura di se stessi e degli altri. I dieci punti programmatici, ispirati al concetto di salute dell’OMS (che la definisce  come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale) sono stati presentati in Regione dai venti “Ambasciatori”, autori del testo, in rappresentanza degli 11 mila studentesse e studenti, provenienti da 16 regioni d’Italia, che hanno partecipato al progetto Fattore J. 
Dal Manifesto emerge con forza la richiesta da parte dei ragazzi di investire su persone, ricerca e innovazione per favorire il progresso scientifico, che – grazie anche al ruolo della scuola – possa essere portato alla conoscenza di tutti. 
 Grazie al coinvolgimento di 13 associazioni di pazienti, il progetto  è diventato anche strumento di ascolto, come testimoniano i risultati finali della ricerca “I giovani e la fiducia nella scienza”, elaborata dal Dipartimento di economia politica e statistica dell’Università di Siena di cui abbiamo già parlato nelle scorse settimane.  In particolare, dal quarto questionario tematico su bias cognitivi in ambito medico-scientifico, emergono nuove sfide formative per migliorare tra le nuove generazioni la capacità di interpretare informazioni statistiche più complesse, tra incertezza, probabilità e rischio, e riconoscere gli stereotipi di genere sulla salute.           
 
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