Tuttoscuola: Non solo statale

La lezione di Ciampi, maestro di Costituzione

Subito dopo aver invitato gli studenti a leggere la Costituzione, il presidente Ciampi ne ha citato alcuni passi, tratti dagli art. 33 e 34: quelli in cui la Costituzione assegna alla Repubblica il compito di “dettare le norme generali dell’istruzione”; di “istituire scuole statali per ogni ordine e grado”; di “assicurare ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi”, il diritto di “accedere ai gradi più alti degli studi”.
Questa sottolineatura del presidente è stata letta, non solo da sinistra, come una critica alle misure di sostegno finanziario alle scuole paritarie decise dal governo pochi giorni prima (90 milioni di euro in tre anni), ma a ben vedere il presidente è stato molto preciso e pignolo nel distinguere l’art. 33, che parla delle “norme generali” e del dovere della Repubblica di istituire “scuole statali per ogni ordine e grado”, precludendo il finanziamento diretto delle scuole non statali, dall’art. 34, che ai fini del diritto allo studio non fa distinzione tra allievi delle scuole statali e non statali.
Evidentemente il Presidente Ciampi, che a suo tempo promulgò la legge n. 62/2000 con la quale lo Stato ha definito il quadro del sistema pubblico integrato, equiparando le scuole gestite da enti e privati a tutti gli effetti a quelle statali, ha considerato il contributo ora erogato a sostegno della libertà di scelta educativa, come la diretta conseguenza di quella legge. L’orientamento trova conferma nella sentenza n.42/2003 della Corte Costituzionale con la quale è stato puntualizzato che le scuole paritarie sono equiparate a tutti gli effetti a quelle statali e sono obbligate a far proprie le norme, l’organizzazione e le finalità del servizio pubblico di istruzione. Ma Ciampi ha anche sottolineato il ruolo attivo che lo Stato deve svolgere come principale attore dell’offerta di istruzione per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza ai cittadini, impediscono il pieno svolgimento della persona umana (…) all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”(art.3 della Costituzione). Nel pensiero del Presidente la scuola pubblica statale è chiamata a dare un contributo decisivo in questa direzione.
Il nodo centrale del problema resta come sostenere la scuola paritaria senza depotenziare la scuola statale. La risposta non è facile. Ma l’analisi va approfondita dalle forze politiche.

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