La Flc-Cgil verso lo sciopero, ma non subito

La Flc-Cgil è decisa a proclamare “uno sciopero dei lavoratori della conoscenza (scuola, università e ricerca) contro le politiche del governo-Berlusconi“. Ma il segretario generale del sindacato Mimmo Pantaleo è cauto sui tempi: “sarà a metà marzo, forse il 18“.

La data definitiva sarà decisa dal direttivo del sindacato, previsto per il 19 e 20 febbraio.  “Sarà uno sciopero – spiega il sindacalista – collegato anche al referendum che stiamo realizzando nelle scuole sull’ultimo rinnovo del contratto che andrà avanti fino al 16 febbraio“.

Al centro della protesta le politiche dell’esecutivo e del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: “Per la prima volta nella storia della scuola italiana non si danno soldi alle scuole per il funzionamento ordinario: non si danno i soldi per le supplenze, non si danno i soldi per le visite fiscali (…) Ora siamo alla frutta: non si danno neppure più i fondi per il minimo funzionamento. La ragione è che evidentemente non sono stati previsti nel bilancio dello Stato. Ma forse pensano i nostri governanti che le scuole italiane siano già diventate fondazioni che si cercano i soldi sul mercato? Non accetteremo questa politica che soffoca le scuole italiane“.

E’ significativo che il leader della Flc-Cgil non accenni minimamente agli altri sindacati, confederali (Cisl e Uil) e autonomi (Snals e Gilda), ai quali rimprovera nelle centinaia di assemblee tenute nelle scuole per il referendum di aver sottoscritto un contratto biennale che non recupera neppure la perdita del potere d’acquisto. “Ma non c’erano alternative“, si difendono gli altri, che a loro volta accusano il sindacato di Pantaleo di fare demagogia a buon mercato.