La Cisl sull’Enam: no al doppio scippo

Se è vero che l’ENAM è  stato soppresso (…) è altrettanto vero che l’INPDAP, almeno stando a ciò che dice la legge, ne ha rilevato beni e funzioni, con  l’impegno ad assicurare la continuità nell’erogazione delle prestazioni”.

Quindi, dice una nota della segreteria della Cisl scuola, occorre sapere “se e quanto l’INPDAP stia assolvendo gli obblighi di prestazioni verso gli iscritti ex ENAM, ai quali non è certo sufficiente dedicare un’apposita pagina nel proprio sito web. Serve un dettagliato resoconto dell’accesso ai servizi e degli interventi disposti, con una verifica sui tempi di erogazione per le pratiche tuttora aperte; se esistano oggi reali garanzie di continuità in prospettiva, per quanto riguarda l’erogazione dei servizi, alla luce del sopravvenuto inglobamento dell’INPDAP nell’INPS”. 

Il problema è di sapere “se le prestazioni di natura solidaristica e assistenziale da sempre erogate dall’ENAM conservano o meno, oggi, il loro senso e la loro utilità” . Se la risposta fosse positiva, il mantenimento della trattenuta ENAM potrebbe trovare giustificazione. Altrimenti occorrerebbe intervenire in via legislativa per cancellare la trattenuta, come chiede una petizione sottoscritta da molti insegnanti. Non sarebbe infatti in alcun modo accettabile, conclude la nota Cisl che i lavoratori subissero “un doppio scippo, prima quello dell’Ente, poi quello di una trattenuta immotivata e infruttuosa”.

Quanto all’ingente patrimonio, soprattutto immobiliare, dell’ex Enam, non sarebbe giusto che fosse  incamerato dallo Stato senza alcun ritorno per chi ha contribuito a farlo crescere con i propri contributi. Di questo, conclude il sindacato, varrebbe la pena di ragionare e confrontarsi.