La Cisl attacca ….

5 mila tra docenti e personale Ata in grembiule e fiocco, chiamati a Roma dalla Cisl, hanno manifestato sabato per chiedere al Governo un cambiamento di linea della politica di riduzione degli organici della scuola.

Il segretario generale della Cisl, Bonanni, ha attaccato affermando che “Quello del ministro è un atteggiamento pericoloso quando definisce il sindacato un fastidioso ingombro sulla strada della sua politica scolastica»”. Dopo aver dichiarato che investire sulla scuola significa investire sulla persona e sulla sua promozione, e che la scuola deve tornare ad essere una doverosa priorità per il Paese, Bonanni ha chiesto al Governo di aprire un tavolo di discussione sulla scuola, alleggerendo il piano perché al momento “non ci sono i servizi essenziali e il tempo pieno non è agibile“.

La Cisl ha ricordato che quest’anno la scuola ha 37 mila alunni in più ma 42 mila docenti in meno, con 4 mila classi in meno e quindi più affollate.

In queste condizioni – ha spiegato la Cisl – è impossibile immaginare che si possa appesantire ancora di più la situazione con i nuovi tagli previsti per il prossimo anno (25 mila docenti e 15 mila non docenti).

Particolarmente duro l’intervento del segretario di categoria, Francesco Scrima, contro il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ed il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.

Dopo aver criticato il ministro della Funzione pubblica per i suoi provvedimenti contro l’assenteismo che colpiscono nella scuola tanti “sgobboni” che non è possibile mettere agli “arresti domiciliari”, Scrima si è anche rivolto con durezza verso il ministro Gelmini: “Chiediamo – ha detto – di non fare più il portavoce al ministro Tremonti. Nella scuola non vanno raccontate favole (riferendosi all’iniziativa annunciata dal ministro nel corso di una intervista di voler pubblicare una raccolta di fiabe), ma piuttosto bisogna affrontare la realtà di bambini che chiedono garanzie per il loro futuro“.