La CGIL scuola all’attacco: no alla "controriforma"

“Se molte scuole aderiranno alla proposta di sperimentazione nazionale, il Ministro si sentirà incoraggiato a proseguire nell’attuazione del suo disegno, in linea con quanto contenuto nel documento “Indicazioni Nazionali” e nel preannunciato e poi sospeso decreto legislativo attuativo della legge 53/03. Se le scuole esprimeranno chiaramente la propria volontà di difendere e migliorare i punti di qualità dell’attuale scuola elementare, il Ministro sarà costretto a rinunciare al suo disegno di controriforma“.
Questi passaggi si trovano in una “guida per una scelta consapevole” pubblicata nel sito della CGIL scuola (http://www.cgilscuola.it/), un vero e proprio appello ai docenti perché votino nei collegi contro l’adesione alla sperimentazione delle “Indicazioni nazionali”. La guida contiene vari materiali a sostegno di questa tesi, compreso un “decalogo per un voto consapevole”, che secondo il sindacato deve essere un voto contrario alla sperimentazione nazionale proposta dal Ministro, ma favorevole invece ad altre sperimentazioni, elaborate e decise dai collegi sulla base dell’art. 6 del DPR 275/99 (autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo).
Si concreta così la strategia di “opposizione dal basso” alla riforma Moratti, preannunciata dagli ex ministri Berlinguer e De Mauro subito dopo la sospensione della normativa di attuazione della legge n. 30/2000 decisa dal governo Berlusconi in uno dei suoi primi atti (giugno 2001): la linea era quella di sfruttare gli spazi aperti dall’autonomia organizzativa e didattica delle scuole per recuperare il più possibile, a quel livello, le idee e i modelli elaborati in vista dell’attuazione della legge n. 30. Ma fino a che punto potrà essere sostenuta questa linea, se il processo di attuazione della riforma Moratti riprenderà, a partire dall’emanazione dei decreti legislativi, con le cadenze e la consistenza che gli sono finora mancate? E fino a che punto il DPR 275/99 potrà essere utilizzato, a decreti e regolamenti emanati, come leva per la contro-controriforma?