La “buona scuola”: troppo alto lo scarto tra governo e sindacati

In Senato comincia un importante confronto sulla riforma della scuola. Il presidente del consiglio Renzi ed il ministro dell’istruzione Giannini hanno confermato il loro ottimismo e la volontà di arrivare in settimana all’approvazione della riforma, sia pure con qualche modifica nel rispetto delle finalità fondamentali del proposto progetto  di riforma. Sembra opportuno rileggere con adeguata attenzione il testo su alcuni temi fortemente qualificanti almeno nel breve periodo, di cui il dibattito sul Ddl pare essersi dimenticato o vissuti come un conflitto tra governo e sindacati, come uno dei tanti conflitti sociali di un paese smarrito ed impoverito.

Alcuni commentatori sottolineano che l’epoca dell’associazionismo sociale è al tramonto, scambiando le funzioni con i valori. Oggi, viceversa, non sono in crisi i valori dell’associazionismo sindacale in quanto tale ma in difficoltà sono le forme con cui si esprime, non idonee a trovare soluzioni ai nuovi bisogni. I corpi intermedi non sono immuni dalle difficoltà, dai malesseri e criticità che caratterizzano la nostra società. 

Come è facile osservare, gli elementi che contribuiscono alla buona scuola sono molteplici e complessi e gli interventi avviati testimoniano l’impegno del Governo. La dimensione finanziaria dell’intervento ne documenta meglio il valore: 350 milioni per l’edilizia, che si sommano ai 3,9 miliardi già impegnati, 125 milioni all’anno in più di aumento del fondo di funzionamento delle scuole (che si sommano ai 50 già stanziati a dicembre), 500 euro all’anno per ogni docente da spendere in auto formazione, arricchimento culturale e aggiornamento, 40 milioni per la formazione in servizio che diventa obbligatoria,  100 milioni all’anno per l’alternanza scuola-lavoro, 90 milioni per i laboratori e l’innovazione della didattica. È utile valorizzare tutto questo, insieme alle altre novità, per fare in modo di assicurare la crescita qualitativa del sistema educativo, saldo nei valori,  orientato all’innovazione continua, fondato sull’impegno e il merito, capace di dare un futuro di qualità alle future generazioni.