Ius Scholae: una proiezione per il prossimo quinquennio

E’ interessante valutare l’impatto delle norma in discussione in questi giorni su un arco di tempo più lungo. Abbiamo considerato un quinquennio.

Vanno quindi considerate ulteriori quattro annualità, che coinvolgerebbero gli studenti iscritti nell’anno scolastico preso a riferimento rispettivamente in seconda media (otterrebbero la cittadinanza nel secondo anno di applicazione della legge), in prima media (terzo anno di applicazione, in quinta primaria (quarto anno di applicazione) e in quarta primaria (quinto anno di applicazione.

Ecco i dati degli iscritti in quelle classi:

Dei 262 mila iscritti tra quarta primaria e seconda media si può stimare che una piccola parte (abbiamo ipotizzato il 5%) non raggiunga per vari motivi la terza media. Si arriva così a 249 mila alunni che raggiungerebbero in questo arco di tempo il traguardo della licenza media e quindi della cittadinanza italiana grazie nello scenario ipotizzato.

Nel quadriennio successivo acquisirebbero quindi i requisiti per ottenere la cittadinanza in base allo Ius scholae altri 250 mila alunni stranieri circa, che si aggiungerebbero ai 310 mila circa del primo anno di applicazione. In totale nel quinquennio i “nuovi italiani” grazie all’ipotizzata misura sarebbero circa 560 mila, secondo la stima di Tuttoscuola: un po’ meno dell’1% della popolazione attualmente residente in Italia, circa l’1,2% degli aventi diritto di voto e circa il 7% della popolazione scolastica complessiva.

Dal momento che gli alunni stranieri in totale sono oggi 935 mila, sei su dieci raggiungerebbero la cittadinanza italiana grazie allo Ius scholae nei primi cinque anni di applicazione.

Forse si respirerebbe una nuova atmosfera nelle aule scolastiche.

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