Italiadecide, Fedeli: ‘Bello leggere una volontà di definire una politica per innovazione’. Boldrini: ‘Italia può recuperare ritardi’
Un rapporto “ricco e analitico” sui temi dell’università, della ricerca, dell’innovazione e della crescita, che è il segno “che condividiamo la centralità della formazione e del sapere come fattori cruciali per affrontare in modo positivo le sfide che attendono il Paese in un mondo globalizzato e in perenne cambiamento”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli nel corso del suo intervento a Montecitorio in occasione della presentazione del rapporto ‘Università, Ricerca, Impresa’ di Italiadecide. Presenti anche la presidente della Camera, Laura Boldrini e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.
Una maggiore consapevolezza che deve tradursi in formazione
“Fa piacere leggere nel Rapporto – ha aggiunto Fedeli – che per la prima volta dopo molti anni, si manifesta la volontà di definire un’ampia politica pubblica per l’innovazione. Questo è, infatti, il percorso che abbiamo intrapreso e su cui ci stiamo impegnando concretamente. Penso ai percorsi di riforma e di semplificazione dell’Università avviati, in simultaneità con la norma di autonomia degli Epr (enti pubblici di ricerca, ndr), in sede di Legge di bilancio 2017. Penso alle Lauree professionalizzanti che, a valle del lavoro della Cabina di Regia che abbiamo istituito, proveranno a rispondere alle sollecitazioni del mondo dell’impresa. Così vale anche per le misure sui dottorati innovativi inclusi quelli industriali, per le attività dedicate all’interno del Pnr alle start-up, al proof of concept, alle commesse pubblico-private, al varo del bando per i Cluster Tecnologici nazionali e per le Infrastrutture di ricerca. Del resto convengo con quanto rilevato, sempre nel Rapporto, ovvero che ‘una maggiore consapevolezza dovrà tradursi in iniziative di formazione di competenze specifiche nella intermediazione fra imprese e centri di ricerca’. In un mondo sempre più basato sulla conoscenza, dalla società all’economia, università e ricerca – come sistema capace di generare conoscenza – sono fondamentali non solo per rimanere al passo con i tempi ma anche, un po’ ambiziosamente, per poterli interpretare e governare”.
Un invito a superare le divisioni
“Il sistema di formazione e ricerca è strategico per il futuro del Paese. E approfitto di questo prestigioso contesto – ha concluso la Ministra – per rinnovare il mio invito a che sia un settore rispetto al quale si possano superare divisioni e semplificazioni del dibattito, per ritrovare – sulla scia di lavori importanti come il Rapporto presentato oggi – occasioni di riflessione comune e scelte di investimento condivise, nell’interesse dell’Italia”.
Boldrini: ‘Giunto il momento di voltare pagina’
“Nonostante alcuni indicatori inizino ad avere un segno positivo, l’Italia, anche rispetto ad altri Paesi europei, non riesce ancora ad incamminarsi in modo consistente sul sentiero della ripresa e della crescita, ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini nel messaggio di presentazione del Rapporto di Italiadecide.”Gli effetti di questa lunga crisi economica continuano a lasciare segni pesanti nel tessuto sociale del Paese, in termini di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, di crescita delle diseguaglianze e delle fasce di povertà, di tenuta del nostro tessuto produttivo che è fatto soprattutto di una rete diffusa di piccole e medie imprese ancora in grande difficoltà. Nella politica italiana è ormai matura la convinzione che, senza cessare di tenere sotto controllo i conti pubblici, sia giunto il momento di voltare pagina rispetto a politiche di rigida austerità e di sostenere scelte che mirino alla crescita e al rilancio dell’occupazione. Ci si divide sulle ricette, sulle scelte di merito, come è giusto che sia, ma questa priorità e’ generalmente condivisa. Non vi è dubbio in ogni caso che la cultura, l’Università e la ricerca costituiscano una leva importante per la ripresa della nostra economia. E possono esserlo come protagoniste di primo piano di uno sviluppo di tipo nuovo”.
Calenda: ‘Innovazione tecnologica un tema politica’
“Io nel ministero ho trovato 7,5 miliardi di fondi non spesi su politiche costruite su bandi. Quando si costruisce un meccanismo di natura dirigista, calata dall’alto, molto spesso questo sistema si blocca alle origini”. A parlare è il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, intervenendo anche lui alla presentazione del rapporto 2017 di Italiadecide. “Noi abbiamo immaginato un piano d’incentivi fiscali neutrali, una grande scommessa: lo Stato premia l’imprenditore che investe e dichiara. I primi dati sembrano molto positivi”, ha aggiunto. Il ministro ha parlato di “due pilastri su cui lavorare: innovazione e lavoro e la mia idea è quella di riuscire a tirare fuori una bozza su questo secondo tema decisivo, per la prossima legge di bilancio. L’innovazione tecnologica è un tema politico e la sfida è molto culturale. La tecnologia forse semplifica la vita ma rende più complessa la conoscenza dei fenomeni, abbiamo accesso ad una gigantesca quantità di notizie, gli investimenti sulla scuola primarie e secondaria sono decisivi per la stabilità del nostro paese”, ha concluso.
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