L’istituto comprensivo offre, infatti, la possibilità di assicurare e garantire la continuità educativa e didattica, di realizzare la trasversalità dei progetti, di consentire l’integrazione delle competenze degli insegnanti attraverso l’ottimizzazione dell’impiego delle competenze dei docenti, indipendentemente dall’appartenenza ai diversi ordini e gradi. Compiti complessi per rispondere ad esigenze diverse in una prospettiva nuova di governance capace di processi reali di innovazione.
Tutto ciò richiede – come ha dichiarato a Tuttoscuola Giuseppe Desideri, presidente dell’Associazione nazionale dei maestri cattolici (AIMC) – “investimenti in risorse e aggiornamento, ma più ancora attenzione, progetto e sostegno. Occorre una capacità di gestione amministrativa del nuovo sistema come quella che si realizzò nel 1994/97 quando videro la luce gli istituti comprensivi intorno ai quali si creò una vasta rete di collaborazioni istituzionali per “riempirli” di valori, di metodi nuovi e di nuove forme di organizzazione della didattica”.
Nuove regole non sono la panacea dei mali della scuola. Molte volte l’efficacia della previsione legislativa viene “ soffocata” dalla dissociazione tra decisione politica e governo amministrativo. E’ nell’aprirsi di questa divaricazione, ben visibile nel riordino organizzativo ed ordinamentale in corso nella scuola secondaria superiore, che si manifesta il fallimento dei meccanismi di innovazione.
Non si configura a questo riguardo come segnale positivo la nota del Miur dell’8 settembre concernente le elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica per l’anno scolastico 2011/2012, laddove recita che “ Non essendo ancora intervenute modifiche a livello legislativo degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica …. si confermano le istruzione già impartite nei precedenti anni riguardanti le elezioni di tali organismi… le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto scaduti per decorso triennio…. si svolgeranno secondo la procedura ordinaria di cui al titolo III dell’ordinanza medesima ( n. 215 del 15 luglio 1991 e successive integrazioni)”
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