Istat: sale l’aspettativa di vita. In pensione a 67 anni dal 2019

Sale l’aspettativa di vita. È una buona notizia? , se pensiamo che con lei sale pure l’età per poter andare in pensione. Ieri, 24 ottobre, l’Istat ha certificato che nel 2015 la speranza di vita a 65 anni è aumentata di 5 mesi rispetto al 2013. Secondo quanto riporta il Corriere.it, sulla base delle norme introdotte dal governo Berlusconi e poi corrette dall’esecutivo Monti, significa che quando ci sarà il prossimo aumento automatico delle età pensionabili alla speranza di vita, cioè dal 1° gennaio 2019, queste dovranno salire di 5 mesi. L’età per la pensione di vecchiaia, che oggi è di 66 anni e 7 mesi, arriverà quindi a 67 anni mentre gli anni di contributi necessari per la pensione anticipata, che oggi sono 42 e 10 mesi, saliranno a 43 anni e 3 mesi

L’Anief lamenta che nell’ultimo periodo l’età per la pensione di vecchiaia dei dipendenti pubblici è stata già ritoccata due volte: prima nel 2013, di tre mesi, poi, tre anni dopo, nel 2016 di altri quattro, sino a quota 66 anni e sette mesi per gli uomini (65 anni e sette mesi per le dipendenti del settore privato). E già si parla, in parallelo, di un possibile incremento dei requisiti contributivi utili per uscire dal lavoro con la pensione di anzianità. La relazione tra la soglia pensionistica e l’aspettativa di vita è stata introdotta con la manovra estiva di bilancio pubblico del 2009: il provvedimento è stato confermato da quattro governi. Quello attuale sta anticipando la ‘clausola di salvaguardia’ della riforma Fornero, in base alla quale l’incremento dell’età pensionabile a 67 anni sarebbe scattato dal 2021. Tra l’altro, l’aggiornamento dell’età, oggi previsto ogni tre anni, dal 2019 si modificherebbe ogni due. Sino ad arrivare – sempre secondo quanto riportato dall’Anief – a 70 anni, nel volgere di un trentennio.