Iscrizioni 2009-2010/1. Lievi spostamenti, prevale la cautela

Se le notizie filtrate da viale Trastevere, e riprese dal quotidiano Repubblica lo scorso 7 maggio, saranno confermate, non ci saranno novità consistenti (salvo che per l’istruzione professionale, come spieghiamo nella successiva notizia) nelle scelte effettuate dalle famiglie per l’iscrizione ai diversi percorsi di istruzione secondaria superiore.

Lo si deduce dall’andamento delle cifre riguardanti il numero complessivo di alunni previsti per il 2009-2010 nei diversi indirizzi: un dato sulla cui variazione influiscono i nuovi iscritti. Una piccola inversione di tendenza, per la verità, la si registra nelle percentuali che riguardano i licei e gli istituti tecnici, perché questi ultimi “tengono” (stabili al 33,6%) e i licei diminuiscono di poco (dal 41,7 al 41,4%), dopo la forte crescita registrata per un lungo periodo di anni.

Ma va detto che, a differenza di quanto accaduto quando sembrava imminente l’attuazione della riforma Moratti, che privilegiava la forma liceo, con gli ultimi due governi e ministri – Fioroni e Gelmini – si è molto battuto sull’importanza dell’istruzione tecnica, rilanciata sul piano dell’immagine e dell’ingegneria curricolare, con un rilevante e convergente impegno del Ministero della P.I. e di Confindustria.

Da questo punto di vista, caso mai, si dovrebbe considerare perfino modesto, se rapportato allo sforzo di rilancio compiuto, l’incremento registrato dagli istituti tecnici (solo al Nord, peraltro), a scapito dei licei, che diminuiscono sì, ma di poco. La vera sorpresa è costituita dagli istituti professionali, che non solo tengono, ma aumentano assai più dei tecnici. Un fenomeno che merita un approfondimento.