
Invalsi/1. Finanziamento allultimo respiro
Gli addetti ai lavori sapevano da un po’ di tempo che l’Invalsi era nei guai per le casse quasi vuote e con 60 dipendenti a tempo determinato con il contratto in scadenza il 31 dicembre.
Servivano almeno 10 milioni per tamponare l’emergenza; un emendamento alla legge di stabilità in discussione al Senato rappresentava l’ultima speranza per evitare il peggio. Da Palazzo Madama, però, arrivavano notizie poco rassicuranti dalla Commissione Bilancio circa l’approvazione dell’emendamento. Sconforto totale della presidente dell’Istituto, Anna Maria Ajello, e del direttore generale, Paolo Mazzoli, ma soprattutto quasi disperazione dei dipendenti che lunedì scorso manifestando davanti al Miur, increduli per quanto stava avvenendo dichiaravano: “Nella Buona scuola un punto centrale riguarda la valutazione. E il nostro Istituto che dovrebbe coordinare il Sistema nazionale di valutazione si trova oggi totalmente privo delle risorse necessarie per svolgere questo importante compito”.
Erano a rischio, quindi, le rilevazioni degli apprendimenti della prossima primavera e la stessa prova nazionale per l’esame di licenza. E pensare che soltanto poche settimane fa l’Istituto di Frascati aveva celebrato solennemente il decennale delle prove Invalsi…
Tuttoscuola.com aveva lanciato l’allarme: “Invalsi a rischio di chiusura?”
Poi la doccia fredda: la Commissione Bilancio del Senato non aveva accolto l’emendamento. Scoramento, incredulità, mentre parlamentari di maggioranza e opposizione, forse un po’ tardivamente, cercavano di compiere il miracolo.
Tuttoscuola.com titolava: “Invalsi, l’errore potrebbe essere madornale” e parlava di rischio vero e proprio di chiusura. Incredibile, inconcepibile.
Poi dal Senato un filo di speranza: l’emendamento dei 10 milioni era stato soltanto accantonato, non respinto. Tornava la speranza. La mobilitazione in extremis del mondo politico convinceva infine il Governo ad inserire la norma salva-Invalsi nel maxiemendamento. Salvo, e salvi i 60 precari.
Lo scampato pericolo conferma però la necessità di dotare per legge l’Invalsi di un fondo proprio e certo: almeno 17 milioni, per non rischiare di andare in default.
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