
Intelligenza artificiale a scuola, Fracassi (FLC Cgil): ‘Rischiosa. Preoccupazione sull’affidamento dei dati degli alunni a software’

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella didattica sta sollevando interrogativi complessi, non solo sul piano tecnologico ma anche su quelli etico, democratico e pedagogico. A far voler luce in particolare su questi temi è Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, che in un’intervista all’ANSA ha espresso le preoccupazioni del sindacato su come l’intelligenza artificiale e l’uso della tecnologia più in generale stiano trasformando il panorama educativo.
“La quarta rivoluzione apre temi e problematiche complesse sul versante etico, democratico e anche sul versante dell’apprendimento. La FLC non ha atteggiamenti luddisti o di passiva accettazione ma crediamo che sia necessario mettere in campo una riflessione profondissima su questo tema che stravolge profondamente il modello di apprendimento e la stessa modalità del pensiero se penso all’intelligenza artificiale“, afferma Fracassi.
Una delle questioni che maggiormente preoccupa il sindacato riguarda l’introduzione degli assistenti virtuali nella didattica. “Non siamo convinti della sperimentazione degli assistenti virtuali per la didattica per individuare le difficoltà di apprendimento. Ci sembra una visione limitata e rischiosa”, continua Fracassi. Secondo la sindacalista, l’idea di utilizzare tecnologie per monitorare e analizzare le performance degli studenti rischia di ridurre la complessità dell’apprendimento a una mera questione di dati, senza considerare le sfumature umane e sociali che sono al centro della didattica.
Un altro aspetto critico riguarda la gestione dei dati sensibili degli studenti. Fracassi esprime infatti forti riserve sulla possibilità che le aziende private assumano il controllo di software educativi, sottolineando che “affidando a imprese la gestione dei software e quindi la conoscenza di dati sensibili relativi agli alunni e alunne”, si potrebbero aprire scenari problematici in termini di privacy e sicurezza.
La segretaria generale della FLC CGIL denuncia inoltre come, troppo spesso, queste trasformazioni tecnologiche vengano introdotte senza una visione chiara e senza un’adeguata regolamentazione. “Come al solito ci sembra che anche processi così pervasivi e dirompenti non vengano affrontati e governati ma solo accettati passivamente senza cogliere fino in fondo i limiti e le criticità ma anche le straordinarie potenzialità“, conclude Fracassi.
Il sindacato, dunque, pur riconoscendo le potenzialità delle nuove tecnologie, invita a un approccio più consapevole e ponderato, affinché l’integrazione della tecnologia nel mondo dell’istruzione non rischi di snaturare il senso stesso dell’apprendimento e del pensiero critico. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale sta rapidamente ridefinendo il nostro modo di apprendere e interagire con il mondo, la FLC CGIL chiede che si ponga maggiore attenzione ai rischi legati alla privacy, all’autonomia degli studenti e alla qualità dell’educazione.
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